"Eine Mann! eine richtige Mann!!!" è il grido di Helmut Berger en travesti che imita Marlene Dietrich nell'Angelo Azzurro il simbolo di quest'opera che gronda decadenza, melodramma, bellezza e violenza da ogni scatto.
Visconti aveva pensato ad inscenare una sorta di Macbeth che si svolgesse nell'alta borghesia milanese che poi, grazie alle sue letture di suoi amati scrittori teutonici, ambienterà nella borghesia tedesca del nazismo.Nel fare questo il maestro non vuole costriure un film storico ma un film dove fare convergere i suoi ricordi, i romanzi e la musica che ama e l'atteggiamento degli altolocati lombardi nei confronti del fascismo.
Una delle fonti di questo capolavoro è Wagner e la sua Götterdämmerung: il titolo difatti richiama alla mente l'opera del compositore così come le fiamme in apertura e durante il film quando vi è il rogo di "purificazione" dei libri degli autori dell'arte degenerata come Thomas Mann e il melodramma, difatti il film è un immenso melodramma familiare, dove i personaggi partono siedendosi a tavola nei loro abiti eleganti da brava famiglia borghese finendo poi per scannarsi l'un l'altro per il potere dell'acciaieria di famiglia. Dall'altro lato Visconti si rifà al romanzo di Thomas Mann, i Buddenbrook, che narra appunto l'inesorabile decadenza di una ricchissima famiglia borghese: il film difatti narra come i valori della borghesia, del patriarcato e della famiglia vengono travolti dall'ondata nazista e quindi dallo spirito nibelungico dell'irrazionalità, della cupidigia, della violenza e delle passioni.
La storia parte da una raffinata riunione di famiglia con i personaggi pronti a ricoprire i loro ruoli e qui si vede tutto il talento del maestro con con dei movimenti di macchina sublimi, con degli zoom e delle panoramiche ci presenta tutti i personaggi mostrandoci già la loro attitudine verso il neonato impero del terzo Reich: dal patriarca oppurtunista convinto dei nuovi guadagni grazie all'appoggio del fascismo, dall'ambiguo Martin, l'erede corrotto e inetto della famiglia interpretato da Helmut Berger nel suo miglior ruolo, alla madre Sofia, donna bella e perfida e avida di potere, come una nuova Crimilde (stupenda la scena nell'elegante boudoir mentre progetta la presa di potere con l'amante) interpretata perfettamente Ingrid Thulin e il suo amante calcolatore Friedrich, interpretato dal grande Dirk Bogarde e su tutti questi domina Aschenbach, l'ufficiale nazista che con un ghigno diabolico manovra tutti personaggi per asservirli al potere del nazismo; i pochi personaggi "positivi" restano sullo sfondo, sbiaditi (come quello interpretato da Charlotte Rampling) come se non vi fosse possibilità di riscatto. La placida calma della riunione è spezzata dalle liti feroci per la presidenza delle acciaierie, che continueranno per tutto il film intrecciandosi alla presa del potere da parte dei nazisti. Alla fine il potere porterà anche allo scatenarsi delle passioni oscure e violente che governavano il rapporto simbiotico tra la madre Sofia e Martin in una resa dei conti con un finale grottesco e funebre.
Visconti mostra la falsità delle cerimonie, ogni cerimonia, ogni parvenza nasconde violenza e soprusi: le riunioni di famiglia (a cui ogni volta manca qualcuno che è stato ucciso) sono occasioni di scontri,così come il matrimonio funebre finale, stupendo degno di un quadro espressionista, a cui il maestro si ispira dal suicidio di Hitler e della sua amante. Così anche tutte le trasgressioni sessuali, che grondano nel film , son sempre portatori di violenza e crimini: con la degradazione del nazismo tutto diventa possibile e la morale è morta.
Da menzionare, oltre all'uso sublime delle musiche di Wagner, anche l'uso espressionista delle luci, che richiama le atmosfere degli anni '30 e alcuni vecchi film della Ufa con alcuni volti illuminati di giallo, di verde e del rosso e il nero che dominano in tutto il film raggiungendo il culmine nella "Notte dei lunghi coltelli", dove Visconti ci vuole descrivere lo scontro nella famiglia nazista tra SA e SS: anche qui da un atmosfera infernale e fumosa di festino rumoroso che degrada in una fredda orgia tra militari si contrappongono le sagome nere e compatte delle SS, giunti a fare un massacro dei loro "parenti" nazisti, il tutto poi termina in un'aurora silenziosa e pulita.
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