Fantozzi.

Chi di noi italiani non ha mai visto almeno UNA volta un film di Fantozzi?

La risposta, credo, si dà da sola.

Perché un film come questo è riuscito ad avere una presa così forte sul pubblico, tanto da farlo rivedere con cadenza annuale ogni Natale?

Perché?

Perché chiunque di noi si è ritrovato nella figura di Ugo Fantozzi, vero emblema del ragioniere italiano, personaggio simbolo degli anni 70, icona fondamentale della nostra moderna cultura cinematografica. Noi possiamo identificarci in questo uomo semplice, ingenuo, dal costante declino fisico, inappagato, insoddisfatto del lavoro, della moglie, della figlia (figlia ???), della vita in tutti i suoi più angosciosi aspetti, nei nostri momenti più bui.

Questo, secondo me, non è un film che fa ridere (beh, anche quello, che cacchio).

Questo film è una riflessione sulla vita dell'uomo normale, coi suoi problemi, sogni e desideri (e gatte da pelare). In questa pellicola possiamo trovare tutte queste cose. Io vi chiedo solo una cosa: il prossimo Natale, quando sarete tutti insieme in famiglia, nonni, zie , nipoti, cugini mai visti, provate a guardare per intero questo film, senza limitarvi a gustare l'incipit (la grandiosa e geniale scena del "rito mattutino").

Voi che avete vissuto nel 1975 (anno di produzione), provate a ripensare a quegli anni, e a quello che avete sognato di fare, e ai progetti che coltivavate.

Secondo me, anche un film "sciocco" come questo, può offrire riflessioni profonde, se visto con la giusta ottica.

 

(P.S. ovviamente, va bene anche per grasse risate sadiche).

 

 

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