Dedicata a Gigi Reder (l'esimio geometra Filini).

Il mondo è bello perché è poliedrico. E' per questo che ho sempre alternato senza difficoltà film "intellettuali" a film gradevoli da una botta e via, film epocali a film trash di serie D. E poi ci sono quelli di Fantozzi.

Non starò qui a parlare per l'ennesima volta di quanto questo personaggio abbia incarnato in maniera iperbolica le miserie umane del vivere e del lavorare in salsa tricolore, e credo, anzi spero, che tutti almeno una volta abbiano riflettuto sulla grande portata artistica e filosofica dell'invenzione di Paolo Villaggio. Invenzione che si è un po' sbiadita tra sequel infiniti e gags riproposte anche al di fuori dei film di Fantozzi, tanto che ad un certo punto l'attore e il personaggio sono diventati un tutt'uno nell'immaginario collettivo. Lo stesso del resto è avvenuto nella mente di Villaggio, trasformatosi lentamente in vittima-prigioniero del suo alter ego.

Quello che voglio esprimere, comunque, è l'affetto che provo per questo film e per gli altri della saga; è semplicemente una questione di nostalgia e di ricordi. Con Fantozzi, così come con certe commedie anni ottanta e col duo Spencer-Hill, io ci sono cresciuto, e le serate di buonumore che mi hanno dato, magari a basso costo, restano impagabili. Capirete così che questa non è una recensione, è semplicemente una pagina che sto inviando a me stesso: un'auto-recensione. Tanto per solcare ancora una volta vecchie vie di celluloide perse nel tempo, che vanno al di là del merito registico o quant'altro, e che sono semplicemente parte integrante di me. E lo stesso varrà per voi, calcando altre vie ed altre pellicole; ma non ci sono dubbi che per certi film, così come per certi dischi, il giudizio può essere solamente di parte. Like this.

"Il secondo tragico Fantozzi" contiene in particolare alcune scene storiche della galleria dello sfortunato ragioniere, alcune entrate nell'immaginario collettivo: tra tutte quella della visione della "Corazzata Potëmkin", e della telecronaca di Italia-Inghilterra mentre Fantozzi si reca alla sala delle proiezioni ("Scusi!? Chi ha fatto palo?"). Ma come non citare la demenziale domenica di caccia (umana) alla quale partecipano i più disparati personaggi del mondo borghese, oppure la divertentissima cena organizzata dalla contessa Servelloni Mazzanti VienDalMare, complice l'insidioso alano Ivan il Terribile XXXII? Un film grandioso, da vedere, rivedere e tramandare. Credo sia stato proprio qui, più che nel primo episodio, che il vecchio amico di Fabrizio De Andrè agitò maggiormente i fili del ragionier Fantozzi tra umorismo nero, situazioni ultra-demenziali, satira religiosa, tristi rassegnazioni esistenziali. Da citare l'irresistibile voce fuori campo, un classico dei film della saga, ironica e pungente. Quando sei piccolo non te ne accorgi, da adulto comprendi appieno lo spirito pessimista del film, che del resto era ed è parte integrante di Paolo Villaggio.

Piccola chicca: la scena della "Corazzata Potëmkin" (nel film la corazzata è Kotiomkin, ma il riferimento è evidente) è tratta da una fatto vero accaduto ad un giovane Villaggio. Abituale frequentatore con De Andrè dei cineclub - luogo per eccellenza di certo intellettualismo giovanile degli anni sessanta - una volta venne proiettata la pellicola in questione. Quel giorno c'era un ragazzo nuovo in sala. Alla fine del film, pieno d'entusiasmo, il responsabile alla proiezione (diciamo il leader dei dibattiti, quello più acculturato di tutti) chiese al nuovo arrivato come gli fosse parso il film. Seguì un misterioso minuto di silenzio, dopo il quale vennero pronunciate, inaspettatamente, le testuali parole: " Secondo me questo film....è una cagata pazzesca!". 92 minuti di applausi!!!!!! Ecco, questa frase esprime tutto il senso dissacratorio e quasi anarchico di Paolo Villaggio, contro tutte le istituzioni della società e la vita così come la conosciamo. Ma è anche vero che ad essa, immancabilmente, si contrapporrà sempre una dolorosa sconfitta.

Colgo l'occasione per ricordare tutti i grandi e i piccoli (grandi) personaggi del cinema italiano che hanno accompagnato molti momenti della mia vita. Grazie mille:

Adolfo Celi, Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Alessandro Benvenuti, Andrea Roncato, Angelo Bernabucci, Angelo Infanti, Anna Mazzamauro, Antonino Faa Di Bruno, Antonio Allocca, Franco Lechner (Bombolo), Bud Spencer, Carlo Delle Piane, Carlo Pisacane, Carlo Verdone, Christian De Sica, Ciccio Ingrassia, Diego Abatantuono, Edwige Fenech, Elena Fabrizi, Ennio Antonelli, Ennio Fantastichini, Enrico Montesano, Enzo Cannavale, Enzo De Toma, Enzo Garinei, Fabio Traversa, Fabrizio Bentivoglio, Fabrizio Bracconeri, Filippo Trincia, Francesco De Rosa, Franco Diogene, Franco Franchi, Gastone Moschin, Gianfranco Barra, Gianni Musi, Gigi Proietti, Gigi Reder, Giuseppe Anatrelli, Guido Nicheli, Isaac George, Isabella De Bernardi, Isabella Gallinelli, Jerry Calà, Jimmy il Fenomeno, Lello Arena, Lino Banfi, Liù Bosisio, Luciano Bonanni, Luigi Petrucci, Marcello Mastroianni, Marco Messeri, Mario Carotenuto, Mario Brega, Massimo Boldi, Massimo Troisi, Maurizio Ferrini, Maurizio Mattioli, Memmo Carotenuto, Milena Vukotic, Nino Manfredi, Novello Novelli, Paolo Baroni, Paolo Bonacelli, Paolo Panelli, Paolo Paoloni, Paolo Villaggio, Paul Muller, Peppino De Filippo, Piero Natoli, Pietro Zardini, Renato Cecchetto, Renato Pozzetto, Renato Salvatori, Renato Scarpa, Renzo Montagnani, Riccardo Garrone, Riccardo Pizzuti, Roberto Benigni, Roberto Dalla Casa, Roberto Nobile, Sal Borgese, Sandro Ghiani, Silvia Annichiarico, Silvio Orlando, Teo Teocoli, Terence Hill, Tiberio Murgia, Tomas Milian, Totò, Ugo Bologna, Umberto D'Orsi, Vincenzo Crocitti, Vittorio De Sica, Vittorio Gassman, Vittorio Zarfati...

Carico i commenti... con calma