“L’uomo è un essere finito che racchiude la scintilla dell’infinito”.
Così Blaise Pascal descriveva la natura umana, collocando nei limiti di quello che egli definiva “essere sproporzionato” (l’uomo) lo spiraglio intuitivo di ciò che non ha fine, in senso spaziale (il Cosmo) temporale (l’Eternità), esistenziale (l’Anima). La creatività ne è la massima e più nobile espressione. Creare significa avvicinarsi a una prerogativa divina, infrangere le barriere spazio-temporali porta a collocare la propria Opera in una dimensione situata al di fuori del tempo e dello spazio, sfuggente allo scorrere delle cose, l’eternità. Parlando di un’opera d’arte, di qualunque tipo e linguaggio essa sia fatta, è indispensabile riconoscere ciò che essa per via empatica ci fa sentire, e al tempo stesso, attraverso un’operazione più “razionale” collocarla nel suo contesto, leggerla secondo i vari registri, abbinare sentire, vedere e pensare e (provare a) ricostruirne il significato.
Questa raccolta in 4 CD, documentum e monumentum di un’Arte, quella musicale e dei suoi Autori, racchiude quasi esclusivamente episodi tratti dal periodo del sodalizio Lucio Battisti – Mogol. Il modo (a mio parere) migliore per introdurre quella che si pone come un’inevitabile sfida (per il recensore amatoriale) a qualcosa da cui emotivamente si fatica a guardare con il necessario distacco, è riportare le parole di un giornalista che scrive di musica da tempo e che personalmente stimo molto, Piero Negri. A proposito di una raccolta in due capitoli pubblicata diversi anni or sono scrisse “a distanza di quasi vent’ anni, ora, l’opera di Battisti ci appare più nitidamente in tutta la sua profondità” sui testi: “dalla poesia geometrica di Mogol alle liriche a struttura circolare di Pasquale Panella, Lucio Battisti le regole non le seguiva né le modificava, ma le dettava… ”. Impossibile descrivere anche una singola canzone, provare a restituirne il suo significato inesauribile, in quanto come “opera aperta” nell’infinita possibilità delle letture racchiude un significato virtualmente infinito. Impossibile cercare di stabilire parallelismi, nessi e inquadramenti di genere: Battisti a mio (modestissimo) giudizio non è un cantautore, denominazione da riferire a un’arte con regole formali ben più precise di quello che si crede, codificate da Autori come Antonello Venditti e Francesco de Gregori… se si vuole provare a stabilire un referente non è entro i confini della realtà nazionale: Battisti per ciò che ha scritto ed espresso a livello musicale in Italia, ha come unico alter ego artistico i Beatles. Con una differenza: mentre le musiche di Lennon-Mc Cartney continuano tutt’ora ad influenzare generazioni di musicisti Lucio Battisti è rimasto e rimarrà inavvicinabile, difficilissimo anche solo provare a re-interpretare una sua canzone.
Impossibile, infine, scindere le parole dalle musiche: perché la musica “parla” a tutto il nostro essere, e le parole “suonano”, in quanto esse stesse musica, inscindibile da quella prodotta con gli altri strumenti. Ora che “squarciato il velo della cecità” (**) mi rendo conto di quanto inutile (ed erroneo) fosse l’interpretare alla lettera le parole di quelle canzoni, (errore che io stesso ho commesso), guardate nei loro contorni più nitidi, meno sfocati, da maggiore distanza (temporale), questi delicati e vividissimi “appunti sull’anima” (*) ritraggono storie, fabule e intrecci, persone, con la loro sofferenza, passione, speranza, rabbia e rassegnazione, o anche e solo indifferenza. Così “Balla Linda” racconta la storia dell’amore ritrovato negli occhi e nei gesti di chi ama davvero, “Anche Per Te” lo struggimento commosso, e commovente di chi vorrebbe amare colei che ama senza essere amata, “La Collina dei Ciliegi” raccoglie l’immenso respiro di un volo sull’esistenza dalla linea degli alberi all’espressione degli occhi… e se di gioielli assoluti si può parlare “La Luce dell’Est” sembra condividere la poetica ispiratrice della “Reserche du Temp Perdu” °come il profumo delle madeleine evoca per via associativa un’ intera teoria di personaggi, fatti, emozioni, ricordati, qui° il rumore di un ramo calpestato rievoca un flusso di ricordi che in un moto continuo attraverso diversi piani temporali, riporta alla mente del narratore un abbraccio, un bacio timido o appassionato, il profumo di un bosco d’oltre confine.
“Difficile dire fino a che punto Battisti sia Rock e fino a che punto è Canzone” afferma R. Arbore. Si può provare per astrazione a individuare due simbolici “limiti” : se “Un’Avventura”, con i suoi arrangiamenti orchestrali e la sua ariosa melodia si avvicina al prototipo della canzone, “Il tempo di Morire” invece, è forse il più rock degli episodi di questa collezione. In realtà, una risposta (destinata a rimanere comunque aperta) la forniscono i quasi 11 minuti di “Questo Inferno Rosa”: epica ed enciclopedica, indugiante e decisa, dolcemente malinconica e amaramente realistica, trapassa l’intera gamma delle infinite sfumature intermedie che, sotto il profilo musicale si collocano tra i due citati riferimenti simbolici. “Per passeggiare preferisco all’ alba la brughiera…” (**), ora minimalista ora esistenziale, ora timido e ritratto nell’incertezza di fronte al sentimento amoroso, ora nei toni più sarcastici e disillusi, ma sempre attraversato da ricordi, sempre ammantati a loro volta di “emozioni”: non sarà possibile rispondere alla domanda che (in versi ai vertici della poesia) riportiamo: “perché la tristezza quando cade in fondo al cuore, come la neve, non fa rumore”, ma posso provare a chiudere questo mio commento su questa raccolta diacronica dicendo che, nello scorrere di queste musiche, che dipingono il profilo tenue e luminoso della silouhette dell’ rtista Lucio Battisti, che come nel chiaroscuro di un documentario di un’opera infinita e senza tempo ne disegnano il profilo di identità, si può vedere/sentire il tempo come uno scavo archeologico aperto, in attesa che “come talvolta accade, il reperto guardi l’osservatore” (Novalis), ciò che forse è meno evidente è in realtà il perimetro del teatro in cui queste storie vengono messe in scena, il teatro dell’anima, l’interiorità in cui (forse tentando, e con infinito rispetto) di cui l’Autore ha sempre cercato di definire la dimensione, e forse, nel riverbero delle note e nel rimbombo del ritmo in questo spazio teatrale, nell’interazione cioè tra l’anima e le sue emozioni possiamo dire che risiede il senso ultimo, in filigrana, di quest’opera. “Chiudere gli occhi per provare a fermare qualcosa che è dentro te” è forse la conferma di una interpretazione, una verità e non la verità.
Una “verità che non ha confini e dorme sepolta dalle stagioni…” (***), e per concludere ciò che finito non è, l’unico excipit possibile è “ascolta l’infinito” (***)
Citazioni:
(*) “Appunti sull’Anima” è il titolo di una canzone di F. Califano
(**) sono versi di Giovanni Lindo Ferretti
(***) sono versi che compaiono in canzoni di Fiorella Mannoia: le parole sono di F. De Gregori e I. Fossati (chiedo scusa ora per eventuali errori)
Elenco tracce e testi
02 29 settembre (03:30)
Seduto in quel caffè
io non pensavo a te
Guardavo il mondo che
girava intorno a me
Poi d'improvviso lei sorrise
e ancora prima di capire
mi trovai sottobraccio a lei
stretto come se non ci fosse che lei.
Vedevo solo lei
e non pensavo a te.
E tutta la città
correva incontro a noi.
Il buio ci trov vicini
un ristorante e poi di corsa
a ballar sottobraccio a lei
stretto verso casa abbracciato a lei
quasi come se non ci fosse che,
quasi come se non ci fosse che lei.
.....
quasi come se non ci fosse che lei,
come se non ci fosse che lei.
Mi son svegliato e,
e sto pensando a te...
Ricordo solo che,
che ieri non eri con me.
Il sole ha cancellato tutto
di colpo volo gi dal letto
e corro l al telefono
e parlo, rido e tu, tu non sai perchè
t'amo t'amo e tu, tu non sai perchè.....
parlo, rido e tu, tu non sai perchè....
t'amo t'amo e tu, tu non sai perchè.....
parlo, rido e tu, tu non sai perchè....
...
03 Uno in più (03:42)
Una voce sta cantando
ma sono pochi ad ascoltare
i gabbiani stan gridando
per poterla soffocare
altre voci piano piano
stan crescendo da lontano
se quel canto vuoi seguire
puoi cantare
E cos�
tu sarai
uno in pi�
con noi.
E cos�
tu sarai
uno in pi�
con noi.
Lungo spiagge sconosciute
siamo in tanti a camminare
con le lacrime negli occhi
con il sole dentro al cuore
se sei stanco di lottare
vieni qui a riposare
se non sai pi� cosa fare
puoi cantare.
E cos�
tu sarai
uno in pi�
con noi.
E cos�
tu sarai
uno in pi�
con noi.
Mentre il mare sta a guardare
continuiamo a camminare
come tanti burattini
con le facce da bambini
se sei stanco di lottare
siedi qui a riposare
se non sai pi� cosa fare
puoi cantare.
E cos�
tu sarai
uno in pi�
con noi.
E cos�
tu sarai
uno in pi�
con noi.
Ehh e cos�
tu sarai
uno in pi�
uno in pi�.
E cos�
tu sarai
tu sarai...
04 Non è Francesca (03:55)
Ti stai sbagliando chi hai visto non �,
non � Francesca.
Lei � sempre a casa che aspetta me
non � Francesca.
Se c'era un uomo poi,
no, non pu� essere lei.
Francesca non ha mai chiesto di pi�,
chi sta sbagliando, son certo, sei tu.
Francesca non ha mai chiesto di pi�
perch� lei vive per me.
Come quell'altra � bionda, per�
non � Francesca.
Era vestita di rosso, lo so,
non � Francesca.
Se era abbracciata poi,
no, non pu� essere lei.
Francesca non ha mai chiesto di pi�,
chi sta sbagliando son certo sei tu.
Francesca non ha mai chiesto di pi�
perch� lei vive per me
lei vive per me.
05 Balla Linda (03:07)
Balla Linda balla come sai
Balla Linda, non fermarti
Balla Linda, balla come sai
Occhi azzurri belli come i suoi
Linda forse non li hai
ridi sempre, non parli mai d'amore
per� non sai mentire mai.
Mh Mh
Bella sempre, dolce come lei
Linda forse tu non sei
tu non dici che resti insieme a me
per� non mi abbandoni mai
tu non mi lasci mai
ti cerco e tu, e tu ci sei
ti cerco e tu mi dai quel che puoi
non fai come lei, no non fai come lei
tu non prendi tutto quello che vuoi.
Balla Linda, balla come sai
Balla Linda non fermarti
Balla Linda, balla come sai
Occhi azzurri belli come i suoi
Linda forse non li hai
ridi sempre, non parli mai d'amore
per� non sai mentire mai.
tu non mi lasci mai
ti cerco e tu mi dai quel che puoi
non fai come lei, no non fai come lei
tu non prendi tutto quello che vuoi.
Balla Linda, balla come sai
Balla Linda non fermarti
Balla Linda, balla come sai
Balla Linda, balla come sai
Balla Linda non fermarti
07 Mi ritorni in mente (03:41)
Mi ritorni in mente
bella come sei
forse ancor di pi�
Mi ritorni in mente
dolce come mai,
come non sei tu
Un angelo caduto in volo questo tu ora sei
in tutti i sogni miei
come ti vorrei, come ti vorrei
Ma c'e qualcosa che non scordo
c'e qualcosa che non scordo
che non scordo
Quella sera
ballavi insieme a me
e ti stringevi a me
all'improvviso,
mi hai chiesto lui chi �,
lui chi �
un sorriso
e ho visto la mia fine sul tuo viso
il nostro amor dissolversi nel vento
ricordo sono morto in un momento.
Mi ritorni in mente
bella come sei,
forse ancor di pi�
Mi ritorni in mente
dolce come mai,
come non sei tu
Un angelo caduto in volo questo tu ora sei
in tutti i sogni miei
come ti vorrei, come ti vorrei
Ma c'e qualcosa che non scordo
c'e qualcosa che non scordo
che non scordo
Ma c'e qualcosa che non scordo
09 Emozioni (04:47)
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi, felice, sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire
Domandarsi perch�
quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere
se � poi � tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
� dentro me
ma nella mente tua non c'�
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede a un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del pi� e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo perch� � stato un p� scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
E chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
� dentro me
ma nella mente tua non c'�
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
12 Dieci ragazze (02:57)
Ho visto un uomo che moriva per amore,
ne ho visto un altro che piu' lacrime non ha.
Nessun coltello mai
ti puo' ferir di piu'
di un grande amore che ti stringe il cuor.
Dieci ragazze per me
posson bastare
dieci ragazze per me
voglio dimenticare
capelli biondi d'accarezzare
e labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze per me
solo per me.
Una la voglio perche'
sa bene ballare.
Una la voglio perche'
ancor non sa cosa vuol dir l'amore.
Una soltanto perche'
ha conosciuto tutti tranne me.
Dieci ragazze cosi'
che dicono solo di si'.
Vorrei sapere chi ha detto
che non vivo piu' senza te.
Matto
quello e' proprio matto perche'
forse non sa
che posso averne una per il giorno,
una per la sera
pero' quel matto mi conosce
perche' ha detto una cosa vera.
Dieci ragazze per me
posson bastare
dieci ragazze per me
io voglio dimenticare
capelli biondi d'accarezzare
e labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze cosi'
che dicono solo di si'.
Vorrei sapere chi ha detto
che non vivo piu' senza te...
13 Acqua azzurra, acqua chiara (03:33)
Ogni notte ritornar
per cercarla in qualche bar,
domandare: "Ciao, che fai?"
e poi uscire insieme a lei.
Ma da quando ci sei tu
tutto questo non c'� pi�.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere.
Nei tuoi occhi innocenti
posso ancora ritrovare
il profumo di un amore puro,
puro come il tuo amor.
Ti telefono se vuoi
non so ancora se c'� lui...
accidenti che far�
quattro amici trover�.
Ma da quando ci sei tu
tutto questo non c'� pi�.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere.
Nei tuoi occhi innocenti
posso ancora ritrovare
il profumo di un amore puro,
puro come il tuo amor...
Da quando ci sei tu
tutto questo non c'� pi�.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere.
Acqua azzurra, tatapapapa
Sono le quattro e mezza ormai
non ho voglia di dormir
a quest'ora, cosa vuoi,
mi va bene pure lei.
Ma da quando ci sei tu
tutto questo non c'� pi�.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere.
Acqua azzurra, acqua chiara
patatatappa
nei tuoi occhi innocenti, patatatappa
14 Anna (04:38)
Hai ragione anche tu
cosa voglio di più
un lavoro io l'ho
una casa io l'ho
la mattina c'è chi
mi prepara il caffè
questo io lo so
e la sera c'è chi
non sa dirmi no
cosa voglio di più
hai ragione tu
cosa voglio di più
cosa voglio
Anna
voglio Anna
Non hai mai visto un uomo piangere
apri bene gli occhi sai perchè tu ora lo vedrai
apri bene gli occhi sai perchè tu ora lo vedrai
se tu non hai mai visto un uomo piangere
guardami
guardami
Anna
voglio Anna
Ho dormito lì
fra i capelli suoi
io insieme a lei
ero un uomo
quanti e quanti sì
ha gridato lei
quanti non lo sai
ero un uomo
Cosa sono ora io
cosa sono mio Dio
resta poco di me
io che parlo con te
io che parlo con te di
Anna
Anna
voglio Anna
.................
15 Pensieri e parole (03:51)
“Che ne sai di un bambino che rubava
e soltanto nel buio giocava
e del sole che trafigge i solai, che ne sai
e di un mondo tutto chiuso in una via
e di un cinema di periferia
che ne sai della nostra ferrovia, che ne sai.
Conosci me la mia lealtà
tu sai che oggi morirei per onestà.
Conosci me il nome mio
tu sola sai se è vero o no che credo in Dio.
Che ne sai tu di un campo di grano
poesia di un amore profano
la paura d'esser preso per mano, che ne sai
(l'amore mio) che ne sai di un ragazzo perbene
(è roccia ormai) che mostrava tutte quante le sue pene:
(e sfida il tempo e sfida il vento e tu lo sai)
la mia sincerità per rubare la sua verginità,
(sì tu lo sai) che ne sai.
Davanti a me c'è un'altra vita
la nostra è già finita
e nuove notti e nuovi giorni
cara vai o torni con me.
Davanti a te ci sono io (dammi forza mio Dio)
o un altro uomo (chiedo adesso perdono)
e nuove notti e nuovi giorni
cara non odiarmi se puoi.
(Conosci me) che ne sai di un viaggio in Inghilterra
(quel che darei) che ne sai di un amore israelita
(perchè‚ negli altri ritrovassi gli occhi miei)
di due occhi sbarrati che mi han detto bugiardo è finita.
Che ne sai di un ragazzo che ti amava
che parlava e niente sapeva
eppur quel che diceva chissà perchè‚ chissà adesso è verità.
Davanti a me c'è un'altra vita....”
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