La trama è semplice e non è nulla di nuovo: quattro scapestrati che sono pieni di casini e dunque incazzati, decidono, non si sa bene come, di rapire un ministro per soldi più che per fede politica.

Classico film corale, lo schema è noto, disperati che tentano impresa disperata, ed è subito Full Monty.

Gli attori sono anch’essi noti: Fabio Volo, va da sé, non si commenta, Favino, si sa, è bravo, la Pandolfi pure si sa, è brava, Battiston anche lui si sa che è bravo ma sta parte è proprio scritta male, lui ci mette il suo e un po’ di spessore glie lo dà, ma se gli sceneggiatori hanno deciso che il tuo personaggio sarà un coglione, non potrai che risultare tale.

Sorpresa fino a un certo punto per Paolo Sassanelli che io ricordo principalmente come il dottore più inquietante di Un Medico In Famiglia e che c’ha la faccia dello zio che ognuno di noi vorrebbe avere. Secondo me si fa le canne. Ad ogni modo è bravo, ce l’ha la credibilità del criminale.

Tirabassi fa il suo, né più né meno.

Il problema sta nella sceneggiatura, troppo confusionaria, e nella regia che non risolve il problema, anzi, forse riesce persino ad amplificarlo.

Due risate le strappa ma sono a denti stretti, le emozioni latitano e il coinvolgimento pure.

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