Scusi avete del talento da vendere? No guardi provi piu`avanti. Scusiiiiiiiii?
Fin dalle prime note di questa sorta di Americana veniamo invasi dalle straordinarie qualità di questi due ragazzi di base a Brighton, Gordon Graham autore originario di Edimburgo con un passato formativo e pratica del mestiere all'east-village di New York per una decina d'anni, prima del rimpatrio e debutto assieme a Ben Townsend multistrumentista e produttore di Lucky Jim (e qui azzardo supporre) preso dal titolo del famoso romanzo commedia impegnata di Kingsley Amis (1954).
Contenuti son 10 brani di ottima fattura, e chiaro derivato scuola Dylan/Neil Young, ma tanto (a mio modesto parere) Elvis specie nell'interpretazione, sfacciataggine e una tendenza al crooner, fanno inoltre onore ad artisti un tempo locali al Graham come delAmitri e proprio tanto a Edwin Collins. Essi si cimentano in slow ballads di una certa caratura in moti quasi ellitici, sull'orlo dell'ipnosi, di quelli che tiri via la carta da parati e ti appare una foresta. Questo loro modo di comporre è la loro forza ma anche un loro serio vulnerabile aspetto. Fin dal titolo viene spontaneo chiedersi quale donna moderna (perfino venisse da Benetutti) si farebbe ingannare con una affermazione del tipo : "tutti i nostri guai cesseranno di esistere questa notte". Eppoi esiste il pericolo che un'ascolto protratto di quest'album creerebbe una possibile syndrome Coheniana con sintomi tipo, morbosa ossessione pre la sofferenza che mi causa la morosa/o e perciò trascurare (qualcuno oserebbe dire, convenientemente) di pulire il bagno per mesi.
Contenuti nel contenuto, in altre parole la claustrofobia avvertita nei temi di queste canzoni, l'impossibilità di sostenere un sentimento darle uno scopo una distintiva identità ci sfuggono e questo viene trasmesso a scopo di intrattenimento facendoci divertire, trastullandoci. Questi temi grossi come macigni per essere presi alla leggera, ci lasciano sconcertati in dubbi del tipo, indominabili impulsi di attrazione e dovuto rispetto per una nota Lesbia.
Allora sarà troppo tardi, avvolti in trame ispano-troubadoriane, non avrà alcun senso chiedersi più chi è venuta prima la donna o la chitarra.
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