Persiane chiuse è un film del 1950 con Elena Rossi Drago, Giulietta Masina, Massimo Girotti, Liliana Gerace.

Del 1950, diretto da un allora poco più che esordiente Luigi Comencini, Persiane chiuse è la storia di due sorelle. Sandra (Elena Rossi Drago) impiegata, e promessa sposa dell’ingegner Roberto (Massimo Girotti) e Lucia (Liliana Gerace).

Il film è ambientato a Torino.

Lucia tre anni fa abbandonò la famiglia, la casa paterna, per un uomo.

Venne ripudiata dal padre, il quale era al corrente del fatto che Lucia si fosse cacciata in un brutto giro: prostituzione.

Sandra non sa nulla ma un giorno riceve una telefonata, dopo tanto tempo, proprio da sua sorella. Le dice che sta male, che ha bisogno di aiuto, che si trova in una pensione in via… ma quando Sandra arriva sul posto, Lucia è scomparsa.

Alla ricerca della sorella, Sandra, che verrà aiutata da Pippo (Giulietta Masina) una prostituta suo malgrado dedita all'alcol con una bambina da mantenere , finisce per addentrarsi in un vero e proprio girone infernale che la sconvolgerà.

Persiane chiuse è il ritratto fedele ed impietoso del mondo della prostituzione in Italia nell’immediato dopo-guerra.

Il degrado e lo squallore di questo ambiente viene tratteggiato con mano ferma, scevra da superficiale moralismo accusatorio tipico di quell’epoca e di matrice cattolica e da un qualsivoglia giudizio.

Ragazze madri, attempate signore e ancora ragazze ingenue che finiscono per la strada senza manco rendersene conto oppure addirittura ragazze con problemi psichici, facili prede di chi gestisce il racket.

Case chiuse, bordelli, tabarin, il marciapiede sono lo scenario attorno al quale si muove questa umanità.

Il film ebbe una gestazione complicata. Doveva infatti essere diretto da Gianni Puccini, regista di vecchia scuola, che per motivi di salute rinunciò subito dopo i primi ciak.

L’incarico venne dunque affidato al giovane Comencini che aveva all’attivo qualche documentario interessante ed un paio di film non proprio memorabili.

In corsa, Comencini si trovò a dirigere un film non suo, da lui non pensato né scritto. Inoltre c’era da fare i conti con la censura che osteggiò ripetutamente le riprese imponendo tagli e modifiche.

Ad ogni modo il film riesce. È un film coraggioso nonostante il giogo censorio e colpisce nel segno. Se proprio si vuole muovere una critica Persiane chiuse risulta ad oggi piuttosto datato, a tratti enfatico, vecchia scuola appunto… ma, suvvia è un film che ha quasi 70 anni!

Alla sceneggiatura collaborò anche Federico Fellini che diresse, tra l’altro, la magnifica scena iniziale del cadavere di una giovane prostituta ripescata dal Po.

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