L’ultimo cd dei Madrugada, The Deep End, è il loro maggiore successo di vendite. Sarebbe stato stupido da parte loro non approfittare quindi del Natale e dell’ottimo momento (li hanno chiamati a suonare pure alla cerimonia di consegna del Nobel per la pace a Oslo e per parteciparvi hanno dovuto cancellare due date germaniche del loro tour tutto esaurito) per uscire nei negozi di dischi con un prodottino poco impegnativo quanto remunerativo.

Høyem e compagni non sono stupidi, ovviamente, ed ecco “Live at Trafalmadore”, registrato in gran parte il 2 dicembre allo Spektrum di Oslo e già nei negozi (norvegesi) il 14 dello stesso mese.

Dodici pezzi, tra cui due covers (“Mother Of Earth” e “Sometimes I Feel Like A Motherless Child”, più un bonus disc con altre quattro tracce: questa la “limited edition” che si trova qui in Norvegia; non si sa se la versione internazionale, prevista per febbraio, sarà diversa.

Che dire: un disco live, a meno che non contenga qualche partecipazione straordinaria, oppure rappresenti la registrazione di un evento particolarmente significativo, di solito non è il massimo della vita. È bello sentire pezzi già conosciuti suonati in maniera un po’ diversa, questo magari sì. Qui gli ospiti “straordinari” che danno vita nuova ad alcuni pezzi dei Madrugada sono la slide guitar di tale Kid Congo Powers (ex Gun Club), gli archi della Bodø Sinfonietta, la voce di Ane Brun. Quest’ultima, cantautrice norvegese piuttosto amata da queste parti, è nei negozi con un album di duetti tra cui compare “Lift Me”, cantata con i Madrugada: orbene, nel bonus disc di Live at Trafalmadore è possibile ascoltare lo stesso pezzo in “Single Version”.
Sempre nel bonus disc si trova il “Terror Mix” di Black Mambo: versione con reminescenze bauhausiane (mi ricorda “Bela Lugosi is Dead”) del fortunato pezzo dei nostri che è già finito in diverse colonne sonore (a noi è capitato di sentirlo in due film).

Degni di nota, a nostro avviso, la versione live di “Majesty” (accompagnata al violino da Lise Sørensen) e il fatto che i Madrugada abbiano letto il grande Vonnegut. Per il resto, appunto, non proprio il massimo della vita.

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