• Voto:
Dedicato a chi va matto per i Dreamtheater. Cioè i tre quarti della popolazione di DeBaser, almeno stando al numero di recensioni presenti in archivio.
E si sa, più di ciò che si dice su qualcosa, è la quantità di parole spese a rivelare il sentimento che si prova al riguardo.
Ma nelle classifiche di gradimento da oggi si potrebbe affiancare ai re del prog metal una band davvero niente male. Loro sono i Magic Pie.
Coming from Norway, il loro è un progressive metal ad altissimo tasso tecnico e con quell'ingrediente “sentimentale” tipico del repertorio di LaBrie & co. Sì, proprio quello che tanto fa sognare noi debaseriani! Questo “Circus of Life” è datato 2007 (mi giunge a proposito notizia che in questi giorni hanno dato alle stampe un altro album) ed è un ottimo disco.
Dopo una intro d'atmosfera rarefatta, che è di preludio alla title track suite (tre quarti d'ora suddivisi in cinque atti), ecco arrivare le prime scariche progressive con i crescendo di “Freakshow”. E qui.. Vabbé che vi dico? Son paurosi, poco da fare: prog sinfonico più metal miscelato fino alla sboroneria (il genere si presta bene, a quanto pare). Vedasi anche “Trick of the Mind”, quarto atto della saga, dove i nostri spaziano dalla ballata alla cavalcata condita da assoli epici.
La voce del cantante ricorda quella di un Bruce Dickinson, ma più femmineo.
Il loro difetto è che finché spingono sul pedale del metal sono uno spettacolo entusiasmante, ma se calano i ritmi l'emozione fa presto ad assopirsi (ad esempio la loffia "What If...").
Però variano molto, basti ascoltare l'apice del disco, “Pointless Masquerade”, con quei richiami orientaleggianti ad accompagnare il bel gioco di armonie vocali.
Allora.. vi piacciono? Io credo che se giustamente spinti potrebbero inaugurare un nuovo filone di recensioni qui su DeBaser. Non per pensionare Portnoy e soci, tranquilli (oopps.. come dite? Non c'è più?!), bensì per avere un degno contraltare a cui indirizzare le lodi più sperticate, o – chi vuole – le critiche più rosicone.
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