La mia prima porta verso il jazz è stato Petrucciani: musica gentile, delicata e potente, umile e immediatamente comprensibile ma senza compromessi. E soprattutto suonata da una delle rare persone la cui silenziosa, modesta e magnetica presenza e l'estrema sincerità e spontaneità dell'esempio costringono a tentare strade di personale miglioramento.
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