Debaseriano – Sost. maschile, qualche volta usato in forma di aggettivo qualificativo. In psichiatria viene usato per definire chi è affetto da una strana sindrome della personalità che ha una duplice sintomatologia: in un primo momento il debaseriano, posto in prossimità di un PC, crede di trasformarsi in un critico (in genere musicale, ma alle volte anche cinematografico o letterario, nei casi più gravi persino in un Critico d’Arte tout court). Nella seconda fase il debaseriano, traumatizzato dal fatto che il mondo non accetta o non riconosce questa sua trasformazione, si evolve in debaseriota e passa tutto il suo tempo a rompere il cazzo agli altri debaseriani con pungenti commenti ai loro scritti e con affermazioni di dominio quali “sono io il vero Mollica” (Mollica, nome di noto tuttologo – ndr.). I debaseriani si riuniscono in branco e si impegnano in complesse cerimonie amorose (dette de-amore e de-odio) che ricordano, in parte, i complessi rituali amorosi dei Lamantini in calore. Il debaseriano non è pericoloso, nei casi meno gravi può essere curato con un po’ di figa.
lector

Voto: DeRango ™: 88,28

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