I R.E.M., soprattutto nel primo periodo, riconducibile agli '80, hanno forgiato un sound onirico - da nome! - e ricco di sfumature. Al centro sì, ci sono i giri di chitarra, a volte ripetitivi a volte complessi, ma si sente una grande componente percussiva, eretta da una sezione ritmica (basso + batteria) essenziale, che rapisce. La ciliegina sulla torta, la meraviglia delle meraviglie, è la voce di Michael Stipe, dal timbro squillante, che a tratti ricorda Peter Gabriel ... i testi, dello stesso Stipe, visionari e costruiti attraverso la tecnica burroughsiana del cut-up fanno dei R.E.M. uno dei gruppi di ascendenza punk più intelligenti e arguti della storia.
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