Mi piace vedere gli Alice in Chains in questo modo: Layne Staley, un uomo distrutto dal suo passato, che cantando dice i suoi problemi all'ascoltatore; mentre canta, lui è accompagnato da dei musicisti che capiscono i suoi errori, il suo carattere e la sua malinconia, e quindi cercano di aiutarlo: il risultato che creano è una musica devastante, meravigliosa e cupissima, che lacera le anime. Di loro ho amato tutti i dischi con Layne, soprattutto l'omonimo album e Dirt. In una parola: immensi.
fungo

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