Alice in Chains è una band di Seattle nata nel 1987, tra le massime espressioni del cosiddetto 'Seattle Sound', conosciuta per il loro sound cupo, le doppie voci di Layne Staley e Jerry Cantrell e testi introspettivi e sofferti. Dopo la morte di Staley nel 2002, la band è tornata con William DuVall alla voce.

Formazione storica: Layne Staley (voce), Jerry Cantrell (chitarra, voce), Sean Kinney (batteria), Mike Starr (basso, poi sostituito da Mike Inez). Raggiunsero la fama con Dirt (1992), Peter miliare del grunge. Dopo la morte di Staley, la band è ripartita nel 2005 con William DuVall come cantante.

Questa collezione di recensioni su Alice in Chains tocca tutti i punti cardinali del mito di Seattle: dal grunge amaro e fangoso di Dirt ai lampi acustici di Jar of Flies, dalle lacrime per Layne Staley agli entusiasmi post reunion. Testi ironici, passionali, a volte commossi, sempre coinvolgenti.

Per: Appassionati di grunge, nostalgici anni 90, chi ama musicalità cupe e liriche profonde, fan di Staley, ascoltatori di rock pesante (e non solo).

 Se la sofferenza avesse una voce non sarebbe tanto diversa da quella di Staley, e se avesse un’anima quella di Alice potrebbe perfettamente personificarla.

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 "Quando i tuoi ricordi più belli e quelli più neri coincidono c'è solo una colonna sonora: Alice In Chains. Punto"

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 La voce di Layne Staley, protagonista assoluta dell’opera, cambia registro a suo piacimento spaziando liberamente tra le emozioni (negative) supportata a dovere dai cori del chitarrista Jerry Cantrell che, oltre a rendere effettiva l’armonizzazione a due voci che è trademark della band, mette a servizio la sua sei corde dalle sonorità acide.

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 “If I can't be my own, I'd feel better dead”

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 Black is all I feel / So this is how it feels to be free.

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