20/02/1994
Sono le 18:30 e rientro a casa col 23, la corriera che mi separa a est dalla città.
Ho passato il pomeriggio a far la spola tra i negozi di musica del centro.
Ho solo 15 anni, le idee un po’ confuse (ma non è poi un dramma a quell’età!) e il bomber verde. Col rock sto all’inizio, ma dopo i Nirvana qualcosa è successo; l’edonismo a tutti i costi e lo sbrilluccichio degli anni 80 è da tempo fuorilegge… adesso a fare scuola nel music business – e nella moda – ci sono le camicie di flanella, il nichilismo delle liriche ed il Seattle sound.
Ho acquistato Jar of Flies degli Alice in Chains. Perché? La copertina del disco mi piace, i 4 fanno grunge che va per la maggiore e il titolare dello store m’ha osannato Dirt, il precedente lavoro della band… un monolito sonoro a detta sua! Perché non dare ascolto “a chi di puntine ne ha consumate a pacchi”?! Finisco di cenare, mi specchio alla vetrina del compatto e schiaccio play…
- “Rotten Apple”
- “Nutshell”
- “I Stay Away”
- “No Excuses”
- “Whale & Wasp”
- “Don’t Follow”
- “Swing on This”
Allora… il disco non è un lp perché gli lp hanno minimo 10-12 canzoni, ma non è un ep perché gli ep ne hanno generalmente non più di 4 …non è un disco elettrico come la stragrande maggioranza degli album rock, né un lavoro acustico come nella migliore tradizione Umplugged…
Beh, ma allora cos’è vi starete chiedendo? Semplice, è un mini lp elettroacustico, ma, più che altro e posso confermarlo a distanza di 20 anni, un lavoro unico nel suo genere; il prodotto che, sospeso tra mainstream ed underground, svela, nel caos e nella moria compositiva di fine millennio, il lato più intimista di tutta la scena Hard & Heavy.
“Rotten Apple”, è una ballata sofferente ed ipnotica, il punto di partenza di un viaggio intenso e drammatico tra gli spazi più reconditi dell’animo umano. Ma, la “Mela Marcia”, fa pure da preludio ad uno tra i pezzi più belli della storia della musica…
“Nutshell”, il brano che tutti, chitarristi e non, sognerebbero di scrivere almeno una volta nella loro esistenza. Crepuscolare e decadente come poche, è un’accettazione senza appello della sconfitta.
“If I can’t be my own, I’d feel better dead”
(se non posso essere me stesso, allora preferirei essere morto)
Disarmante nella sua sincerità, è il fosco presagio di quell’irreparabile ma forse inevitabile epilogo che, 10 anni più tardi, scuoterà la West Coast dal torpore dell’inverno.
“I Stay Away”, la più elettrica dell’album, rievoca le nuances di Dirt e col suo incedere un po’ maliziosa, un po’ tossica fa da giro di boa all’intero capitolo. La voce di Layne torna per un istante a ruggire e lo “i stay away” conclusivo è peggio di una sgridata: autoritario e senza compromessi, è da brividi!
Arriva il turno di “No Excuses”… quante volte ho provato a suonare questo pezzo con la mia folk! Immediata e senza fronzoli è comunque inimitabile. Il mood sembra cambiare, all’orizzonte s’intravedono timidi bagliori… è una speranza? Forse no, pare più disincanto, la presa di coscienza ultima e senza scuse, dopo le sfuriate di Dirt, che non si torna indietro dall’oblio.
“Whale & Wasp” è una parentesi strumentale, un cammeo dai rimandi arabeggianti, che rivela un gusto sopraffino e una ricerca ossessiva per le linee melodiche.
E finalmente arriva “Don’t Follow” ed è l’apoteosi… un’armonica lontana disegna parabole inedite e suggestive - un ultimo tramonto – e uno Staley d’annata ci esorta con una malinconia purissima e contagiosa a “dirgli addio e a non seguirlo”… è la fine!
Solo i 4:04 minuti di “Swing on This”, stonata e fuori luogo “un ospite senza invito”, mancano allo stop… il conto alla rovescia è partito…
Jar of Flies, una musicassetta apparentemente come tante, è una di quelle “prove” che non possono proprio lasciare indifferenti. Confessione autentica e struggente, è un po’ come un’urna che conserva le memorie, le ultime a parer mio, di un’anima sì troppo fragile.
Giudizio: non ci sono tanti modi per descrivere l’abisso! Il più bel biglietto di sola andata…
05/04/2002
Tempo scaduto.
R.I.P. Layne, libero dalle catene… e per sempre, al posto tuo, Alice in Chains e nel mito.
Elenco tracce testi e samples
01 Rotten Apple (06:59)
Hey ah na na
Innocence is over
Over
Hey ah na na
Ignorance is spoken
Spoken
Confidence is broken
Broken
Sustenance is stolen
Stolen
Arrogance is potent
What I see is unreal
I've written my own part
Eat of the apple, so young
I'm crawling back to start
Hey ah na na
A romance is fallen
Fallen
I repent tomorrow
Tomorrow
Is suspended my sorrow
Sorrow
Recommend you borrow
Borrow
02 Nutshell (04:19)
We chase misprinted lies
We face the path of time
And yet I fight
And yet I fight
This battle all alone
No one to cry to
No place to call home
Oooh...Oooh...
Oooh...Oooh...
My gift of self is raped
My privacy is raked
And yet I find
And yet I find
Repeating in my head
If I can't be my own
I'd feel better dead
Oooh...Oooh...
Oooh...Oooh...
03 I Stay Away (04:14)
Yeah, hey yeah
I want to travel south this year
Won't prevent safe passage here
Why you act crazy, not an act maybe
So close a lady, shifty eyes shady
Yeah, hey yeah
Tears that soak a callous heart
Why you act frightened, I am enlightened
Your weakness builds me, so someday you'll see
I stay away!
Why you act crazy, not an act maybe
So close a lady, shifty eyes shady
I stay away!
I stay away!
I stay away!
I stay away!
04 No Excuses (04:16)
It's all right
There comes a time
Got no patience
To search for peace of mind
Layin' low
Wanna take it slow
No more hiding
Or disguising truths I've sold
Everyday
Something hits me all so cold
Ya find me sittin' by myself
No excuses that I know
It's okay
Had a bad day
Hands are bruised from
Breakin' rocks all day
Drained and blue
I bleed for you
Ya think it's funny
Well you're drownin' in it too
Everyday
Something hits me all so cold
Find me sittin' by myself
No excuses that I know
Yeah, it's fine
Walk down the line
Leave our rain
A cold trade for warm sunshine
You my friend
I will defend
And if we change
Well I love you anyway
Everyday
Something hits me all so cold
Ya find me sittin' by myself
No excuses that I know
07 Swing on This (04:05)
Mother said come home
Father said come home
Sisters said come home
So my friends said come home
I said
Let me be, I'm alright
Can't you see, I'm just
Fine
Little skinny, okay
I'm asleep anyway
Then I heard a voice
Said "son you have a
choice"
I then slapped my face
Let me be, I'm okay
I'm awake anyway
It's too bright over there
I can shift, cannot steer
So I drive them away
For a while, then I stay
Little skinny, okay
I'm awake, anyway
Now I have to go home
Do as, when in Rome
Let me be, I'm alright
Can't you see, I'm just
Fine
Little skinny, okay
I'm asleep anyway
Let me be, I'm okay
I'm awake, anyway
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Altre recensioni
Di AndJusticeForAll
7 canzoni, 7 emozioni.
No Excuses non trovo parole per definirla se non una grandissima canzone.
Di bONJ
"del termine 'grunge' ti rimane in testa solo qualche eco distorto, sepolto sotto trenta minuti di grandissima musica."
"E dopo 'Swing On This' capisci che di queste gemme non potrai più fare a meno."
Di Bluice
È proprio la loro anima più intimistica e drammatica a dare la vera cifra di lettura del gruppo.
La voce di Layne Stanley, espressiva e molto dolce, sbatte in faccia a tutti il dolore privato che lentamente lo sgretola da dentro.
Di danass
"Canzone che da sola vale la discografia tutta degli Alice In Chains."
"Jar of Flies è senza dubbio uno dei migliori prodotti della musica negli anni 90, un'opera monumentale ma allo stesso tempo così sperimentale e diversa dal tono classico degli Alice in Chains."