"Cronache Marziane"

Mi chiamo Leon, sono un tizio ben strano, un vero cane sciolto, dal carattere aspro e spigoloso, e da pochi minuti, libero da qualunque impegno, sono nuovamente tra le mura di casa, pronto a riascoltare quel vecchio disco come tanti anni fa, anche se non sono un fan così “a prescindere” del suo rinomato Autore.

Solo ieri sono riuscito grazie a quel negozio un po' vintage, frequentato da attempati musicofili, a recuperare la ristampa originale del 45 giri di Space Oddity di David Bowie, pubblicato l'11 luglio 1969, pochi giorni prima della discesa sulla Luna di Neil Armstrong con l'Apollo 11, con l'intento di rinserirlo di nuovo nella mia discoteca com'era già stato molti anni prima, in occasione di quell'evento così epocale.

La mia casa ora mi protegge di nuovo, insieme alle mie rughe, sprofondato nel divano, mentre dal mio angolo musicale inizia a suonare quel disco, con l'idea, tutta mia, che lo stesso possa riportarmi indietro ai miei beati anni giovanili, mantenendo invece fuori dalla porta di casa, almeno per il tempo del suo ascolto, quel mondo dove domani ritornerò inevitabilmente.

Ma qualcosa incombe, perchè, tutto preso da quell'ascolto, sinora non ho avvertito cosa sta avvenendo fuori, evocato dalle note di Space Oddity, sino a quando mi giunge netta la sensazione che qualcuno mi sta osservando tra gli arbusti del mio giardino...

Apro incuriosito la porta di casa, ma non vedo nessuno, a questo punto decido di uscire, seppur c’è solo la notte ad illuminare gli alberi circostanti, e rimango quasi impietrito per lo spettacolo che si presenta ai miei occhi: laggiù sull'asfalto, insieme alle auto parcheggiate, c’e anche un oggetto che assomiglia ad un grande piatto rovesciato.

Rimango attonito a guardare, quando mi sento sollevare di forza dal pensiero di un Androide, che, guardandomi tra il sorridente ed il sottilmente minaccioso, mi riporta di botto dentro casa.

Vorrei urlare e dibattermi, ma la paura mi paralizza e non reagisco in alcun modo. Dotato di un impressionante sguardo magnetico e di strani capelli rossi, inizia a parlare, e dopo pochi attimi come per magia continua nella mia lingua, dicendomi che non devo aver paura perché nessuno mi farà del male, a condizione che...

Mentre migliaia di altri Androidi, da quel grande piatto rovesciato si allontanano, alla ricerca del proprio umano, quello che ormai pare chiaramente uno dei loro capi, una volta seduto sul mio divano insieme a chi scrive, con un cenno perentorio mi ordina di far suonare ancora quel 45 giri.

Tutto pare finalmente tranquillo, quando l'Androide si presenta: mi chiamo Neo, che poi è il vostro Attilio, mi spiega, dimostrandosi, mentre parla, di essere un essere decisamente superiore, leader indiscusso, dotato di un intelligenza straordinaria, in grado di distinguersi per comprensione ed umanità più di noi umani stessi.

Mi racconta che viene da un altro pianeta, molto lontano, dove alla loro civiltà incredibilmente perfetta manca ancora qualcosa per completare tanta perfezione, la nostra Musica, visto che nel loro pianeta regna dovunque il silenzio.

Già da tanto tempo ci stanno osservando, spiega Neo, mentre David Bowie continua a cantare:

Though I’m past one hundred thousand miles

(Malgrado sia lontano più di centomila miglia)

I’m feeling very still

(Mi sento molto tranquillo)

And I think my spaceship knows which way to go...

(E penso che la mia astronave sappia dove andare)

Lo stesso poi precisa che, una volta conosciuto il nostro mondo, molti hanno deciso che non se ne sarebbero più andati, incorporandosi nell'ombra di noi umani, visto che il nostro mondo, se vissuto a lungo, per loro è mortale, tanto che, per convincermi delle sue intenzioni, prende gradualmente sempre più forme umane, le mie.

Ormai Neo è quasi di casa, tanto che dal divano si dirige autonomamente verso i CD e gli LP appilati disordinatamente su di una mensola, per guardarli con interesse, e leggerne le note di copertine, e poi i nomi dei loro Autori: King Crimson, Van Der Graaf Generator, Led Zeppelin, e tanti altri ancora...

Ora ascoltano insieme tanti dischi diversi, finalmente, poi come detto avviene l’incorporazione, quando Leon torna alla sua postazione musicale per passare al lato B dell’ultimo ascolto, mentre Neo, malgrado la poca luce che illumina la stanza, ne diventa rapidamente la sua ombra, convinto che il suo mondo ormai è quello insieme a quella Musica...


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