Le prime foglie cadono e volano via

Mi faccio la barba,per riempire il tempo.

Ero bambino,collezionavo tappi di bottiglia, tappi da tutto il mondo, li cercavo li pulivo e viaggiavo con loro.Viaggiavo nel mondo, nel tempo, immaginavo persone. Ero io e il mio piccolo mondo immaginario, quante storie, visi , riflessi su un ammaccato tappo

Io davanti allo specchio, è ancora Giovedì, tempo da riempire. Mi taglio, sangue, non lo immaginavo così rosso da un piccolo taglio. Mi fanno male le gambe, rigide. Da dove arriva questo sangue, i fianchi a pezzi.Devo riempire il Tempo, il mio Tempo

Mia Madre dalla finestra mi chiamava, le serrande si abbassavano. Il mio tesoro,lo ammiravo, lo contavo , quanti strani simboli, marchi, aspettavo i Grandi di ritorno da viaggi con le loro storie, assorbivo ogni parola, quei piccoli tappi erano libri di avventure. Un mappamondo di visi, bottiglie,lingue strane, risate, una via di fuga per un bambino perso in interminabili pomeriggi.

Una mattina sul terrazzino ammiravo il mio tesoro,quanti segreti. Storie, luoghi, si allontanavano,il bambino si allontanava. vidi un viso sporco di sangue davanti a uno specchio. Presi il mio tappo preferito e lo feci volare dal terrazzino. Era così lento il suo planare, un balletto. Lo fissai fino a perdersi in una pozzanghera in un vaso di fiori sporchi di fango

Uno dopo l'altro i miei tappi, anni passati, volarono per la strada, cadendo algidamente dimenticati. Non volevo farlo, ma l'impulso fu troppo forte, immaginavo i loro visi abbandonati,ma consapevoli che era quello il loro destino.

Il sangue ha smesso di colorarmi il viso davanti allo specchio.

Erano finiti i tappi, le loro storie erano volate via, la mia storia era volata via, buttata senza motivo per strada. Come tante, troppe mie storie.

Volevo iniziare o finire, ma ero solo un bambino che iniziava a buttarsi via senza motivo per strada.

Il dopobarba brucia, mi guardo allo specchio con tanta malinconia. Vorrei fermarmi ma non posso. Continuo a sentire le gambe rigide, dolore ai fianchi più forti. Ho buttato via anche l'ultimo tappo, il più insignificante, ma fu il più difficile da dimenticare.

Le prime foglie cadono e volano via.

E io con loro.


Carico i commenti... con calma