Un giorno credi...

L’ho visto ad un incrocio qualche giorno fa di passaggio da Cavriago, ora entrambi esuli dal nostro nobile paese per ragioni molto differenti.

Tempo fa avrei fatto inversione, l’avrei raggiunto, abbracciato e ci saremmo bevuti alcuni bicchieri mentre ci raccontavamo.

Erano parecchi anni che non lo vedevo. L’ultima volta in un incontro inaspettato mi raccontava che aveva “in gestione” un gruppo di ex tossici tramite qualche comunità o qualcosa del genere. Lui aveva avuto una sorta di semilibertà, se non sbaglio rientrava al gabbio ogni sera ed usciva il mattino per recarsi al “lavoro”. Lo hanno anche convinto a tenere mostre, mi dicevano, dei suoi quadri. In prigione infatti si è dedicato alla pittura, con risultati, neanche a dirlo, eccezionali.

Marco è sempre stato di quei personaggi così, certamente particolari e sicuramente affascinanti, almeno per me. Dotato di un talento nelle mani fuori dal comune da ragazzino si mette in testa di suonare ed impara da solo tutti gli strumenti. In quella Cavriago vitale, piena di energia e di passioni, fu lui a dare impulso alla scena musicale paesana e non solo. Ha forgiato tre/quattro complessi di giovanissimi, insegnando ad ognuno lo strumento desiderato. Anche con noi fece lo stesso. Poi mi fece amabilmente capire che la chitarra non faceva proprio per me e che forse era meglio dirottassi le mie totali attenzioni verso le ragazze e qualche sport a scelta… ahahahahah favoloso!

Era veramente un “fenomeno” ed a ciò univa una (apparente) serenità e un (apparente) invidiabile autocontrollo. Intelligente, calmo e ironico, non litigava mai ... al limite ti faceva tacere con una sua frase enigmatica e tagliente di fronte alla quale la gente non sapeva come reagire.

Marco si era creato la sua vita fuori da casa perché lì , purtroppo, era tutta un’altra storia. Un padre “padrone”, ignorante, manesco e con nessun valore nella vita se non quello di prendersela con quelli più deboli e che considerava inferiori ed ai suoi ordini.

Ovviamente costui odiava questo figlio così “Peace and Love” che osteggiava il suo potere e che aveva scelto uno stile di vita opposto al suo.

Marco poi si perse come molti talenti. Non ebbe mai un lavoro fisso e non ebbe fortuna nella musica e nelle arti. Che poi mica la voleva Marco quella “fortuna”. Rifiutò’ audizioni molto importanti con cantautori di successo che avevano sentito parlare di lui, non voleva suonare in mezzo a tanta gente... insomma stava bene così, tranquillo... o almeno così sembrava. Partì’ poi per qualche anno in giro per l’Europa, così almeno disse quando tornò, suonando per strada o dove capitava.

Al ritorno, dopo poco tempo, nessuno poteva credere che facesse la guardia giurata. Marco no, proprio no. In divisa e con una pistola faceva scappare da ridere solo al pensiero.

Poi un giorno mi chiamano e mi dicono che a Cavriago era un casino, che Marco aveva ucciso suo padre. L’incredulità era totale in chiunque.

Io non rimasi, al contrario, molto sorpreso. Non che me l’aspettassi sicuro, ma ho sempre creduto potesse accadere qualcosa del genere. La cosa più “logica” sarebbe stata il contrario, ma solo in apparenza e solo se non analizzavi davvero tutto.

Marco, da quanto ne so, non disse mai a nessuno la verità del suo cuore, di ciò che l’aveva veramente portato a questo gesto estremo. Non ricordo bene la sentenza, ma sicuramente non parlò mai di cose da cui poteva trarre vantaggi.

Non parlò mai di suo papà e di sua sorella, molto più giovane di lui.

Io (insieme a pochi altri) penso di sapere il vero motivo finale scatenante.

E la vita è proprio strana. Fosse stato un tipo come me avrebbe menato il padre, senza subire, fin da ragazzino e, molto probabilmente, non si sarebbe arrivati a tanto.

Lui ha taciuto, subito tanto a livello psicologico e corporeo da sempre, senza una vera ribellione nel senso fisico del termine. Il suo stile di vita non faceva altro che esasperare quell’inutile, squallido e dannoso personaggino del padre.

E poi la sua sorellina, quello no, quella cosa doveva finire...

E io sono dalla sua parte.


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