Il tipico cristiano moderno

Il tipico cristiano moderno condanna, quanto e come può – con la più sentita e "dovuta" convinzione –, la violenza in tutte le sue forme: in generale, il dolore inferto o subìto. Senza pensare che la sua religione è tutta basata sulla violenza, a partire dalla sua storia, e dai suoi dogmi e insegnamenti.
Al di là dei buoni precetti - buoni ma retorici in egual misura -, per esempio l'amore verso il prossimo (mai, o raramente, messo in pratica, oppure messo in pratica ipocritamente), ecc., il Cristianesimo è lo "scenario" privilegiato per episodi paradigmatici di dolore, gratuito e non.

Solo che il dolore di Gesù Cristo, frustato, riempito di sputi, malmenato, crocefisso, rispetto a quello di un sadomasochista che si fa frustare; a quello di un ragazzo che, in prima fila a un concerto punk, si fa sputare addosso dal cantante; a quello di un boxer sul ring; a quello di un ragazzo che si fa legare, per scommessa, a un albero; insomma, il dolore di Nostro Signore Gesù Cristo, rispetto a tutte le altre “cavie umane”, è giustificato. Perché? Perché è sacrificio volto alla Redenzione e alla Salvezza dell'essere umano – e non un esercizio volto al piacere individuale o mutuale di più persone (!?).

Il tipico cristiano moderno può benissimo arrivare a possedere dieci croci, di diversa grandezza, una per ogni stanza della casa, per ogni comodino o mensola, tutte in egual modo simbolo del sacrificio di un uomo che è stato ucciso nella maniera più brutale possibile; ma condannerà puntualmente, come sbagliato, diabolico, innaturale, malato, un ragazzo che, con i suoi traumi (per esempio dovuti al bullismo), si infligge dei tagli alle braccia, o che si fa di droga, o chi fa sport estremo per eliminare le ansie. Non vedrà la vittima in lui, ma solo il carnefice. Addirittura non sarà più il bullo a essere il carnefice numero 1, ma chi si taglia, droga o fa sport estremo.

Insomma, che uno lo apprezzi o meno, che uno lo faccia o lo subisca, il dolore è sbagliato – o dovrebbe esserlo – per il tipico cristiano moderno.
Ma, allora, come mai il dolore di Gesù Cristo sulla Croce non gli fa provare schifo o dolore? Risposta: perché il Suo dolore aveva un senso, una logica (!?).
Ma, allora, Gesù Cristo faceva bene a essere frustato, riempito di sputi, malmenato, crocefisso? Insomma, si meritava tutto questo? Risposta: … (Silenzio) … (Dopo un po’ … risposta tipo) … “Eh, ma Lui non aveva colpa, Lui ha subìto, era una vittima".

E allora uno può chiedere “E allora, un sadomasochista che si fa frustare; un ragazzo che, in prima fila a un concerto punk, si fa sputare addosso dal cantante; un boxer sul ring; un ragazzo che si fa legare, per scommessa, a un albero; non sono tutti questi delle vittime?”.
“Eh no, loro sbagliano, sono malati, magari non si rendono conto, seguono degli esempi sbagliati”.
“Esempi di chi? Forse di Nostro Signore Gesù Cristo!?”.
“Eh, ma Lui è morto e resuscitato per il Bene dell’Umanità!”.
“Quindi, se Leopold Von Sacher Masoch si fosse fatto frustare per una buona causa, sarebbe stato giusto?”
“Eh no, ma a lui piaceva!”
“Certo, gli sarebbe piaciuto, come sarebbe piaciuto, allo stesso modo, ai suoi giustizieri. Come nel caso di Cristo, i cui esecutori hanno goduto nel fargli del male”.
“Sì, ma loro erano nel torto, non conoscevano il Bene, la Verità. Erano ignoranti, non avevano capito il Messaggio …”.
“Perché, te capisci il messaggio che c’è dietro il dolore o la violenza che certe persone fanno o subiscono consenzientemente? Il sadomasochista, il punk, il boxer sul ring, il ragazzo legato per scommessa; non fanno, tutti, qualcosa per il proprio bene o per quello del proprio gruppo? Non vogliono portare un messaggio? Non hanno valori?”.

“Ok, ma allora tutti possono dire di portare valori. Non tutti però agiscono nel bene. Alcuni credono di farlo, ma sono perversi. Alcuni non intendono fare del bene a prescindere. Quindi, non puoi fare queste associazioni!”.
“Gesù Cristo, nella situazione in cui stava, secondo quanto riferito nelle Scritture, non credeva di fare del bene sacrificandosi per l’Umanità? Non si è fatto frustare in virtù di questo? Anche lui voleva portare valori, che avessero a che fare con il Bene – e il Bene di certo non significava, per lui, giustiziare o essere giustiziato. Non voleva forse dire l’opposto? Che il Suo sacrificio, cioè quello di un solo uomo, mettesse fine a quello di altri.
Quindi, se giudichi i sadomasochisti, ecc., non sei forse tu stesso giustiziere di persone che, consenzientemente, fanno ciò che credono sia piacevole o giusto per loro, senza dar fastidio altrui? Giudicandoli e condannandoli, non fai di loro delle vittime? Nel concetto di Bene trasmesso da Cristo attraverso la Crocifissione, c’era quello di giudicare chi fa male, a sé stesso, capace di intendere e di volere, e agli altri, di comune accordo?
Il punto è che né la Crocifissione di Cristo, né le frustate, lo sputo, le risse, gli sport pericolosi odierni, sono giustificati o hanno un senso. O, se ne hanno, le due cose sono sullo stesso livello. Chi fa distinzioni è un ipocrita o un idiota. Non c'è né colpa né merito in quello che fa Cristo piuttosto che un masochista post-"Venere in Pelliccia", e viceversa".

“No, invece! C’è assolutamente del merito nel sacrificio di Cristo! Lui è il Salvatore che ha perdonato tutti i peccatori e ha redento l’Umanità”.
“Se si è davvero sacrificato per l’Umanità, come mai ci sono ancora persone come te che giudicano e condannano con tanta facilità coloro che, peccatori o meno, sembrano non percorrere la retta via, o sembrano non fare il bene nel modo più comune? Come mai ci sono tanti Suoi fedeli, tra cui te, che dimenticano piuttosto facilmente il perdono e/o non sono disposti a venir loro incontro o a sacrificarsi per loro, per il Bene?”.
“Non eri proprio tu che dicevi che l’esempio che Cristo ha trasmesso tramite il sacrificio è che, dopo di lui, non ci sarebbe dovuto essere nessun Messia, nessuna vittima predestinata – nessun giustiziere, nessun giustiziato? Se mi sacrificassi per persone come quelle da te elencate, non diventerei io stesso un “povero Cristo”?”.
“Quindi, pur di non essere “povero Cristo", devi far sì che lo siano persone che, apparentemente o a tutti gli effetti, non seguono la retta via? Non vuoi essere giustiziato, ma giustiziere sì?”.
“Ok, ma allora cosa è giusto fare? Lasciarli perdere? Oppure appoggiarne i gesti? E lasciandoli perdere, non è più facile che si moltiplichino?”
“Voi cristiani pretendere la tolleranza religiosa, e non accettate che un sadomasochista o un punk abbia la sua di libertà – ideologica?”.
“No, perché si fanno del male”
“Invece, cristiani come te, condannando queste persone, alla maniera di Ponzio Pilato & Co, fanno loro del bene? Emarginandoli dalla società, o diffondendo l’idea, anche a livello mediatico, che siano sbagliati, non fate forse loro del male, quando invece potreste analizzare il “problema” e agire con intelligenza e umanità?”

"Ok, mettiamo caso che li si lasciasse stare. Loro eviterebbero di diffondere le loro abitudini, attraverso i media? Non vorrebbero forse sensibilizzare o far credere agli altri che quello che fanno è giusto, o comunque normale – come se stessero bevendo una tazza di tè o portando a spasso il cane –?".
"Se così volessero e facessero, ne avrebbero tutto il diritto, dal momento che anche loro rappresentano una realtà, e il mondo, come tutto il sistema solare, e le diverse galassie (che neanche puoi immaginare, e alla cui esistenza forse non vuoi, o non puoi, credere) non è fatto solo di una Realtà. Se tu, in questo pianeta Terra, e i tuoi simili (cristiani), volete diffondere il vostro verbo, assolutamente opinabile, come ogni messaggio, anzi, pretendete di diffonderlo - perché chi si taglia le vene a causa del bullismo, i sadomasochisti, o i punk non possono far conoscere la propria situazione?".
"Perché contagerebbero altre persone".
"Non mi sembra che voi cristiani, settimanalmente, organizziate tra di voi e su di voi delle crocifissioni, o delle sessioni di frustate. Allo stesso modo, un drogato, portando la sua testimonianza, con i suoi modi personali di esprimersi, magari non edulcorati, vuole comunicare, non contagiare".

"Ma allora, oggigiorno, fanno bene i cantanti, gli scrittori, gli attori a raffigurare con le loro parole o le loro immagini delle situazioni estreme, e nessuno avrebbe il diritto di dirgli niente!? Uno può parlare di sesso, di droga, di dolore, di frustrazione, di guerra, di patologie, ecc., con assoluto cinismo e realismo, senza prendersi la responsabilità di eventuali conseguenze sulla mente dei giovani!".
"Ecco, qui ti volevo. Si parla proprio di canzoni ora, di media! Ah, i cari media, che voi cristiani odiate tanto, ma usate a vostro favore. Avete i vostri spazi in televisione, e non vi bastano.
Voi, che, da censurati, vi sentite martiri, siete così pronti a stigmatizzare con il vostro “no”, con la vostra forza di opposizione, qualsiasi contenuto esuli dal buon gusto e dai valori fondanti della società, che voi ritenete debba essere plasmata a immagine e somiglianza di ciò che il vostro Libro dice. Ma non è forse la Bibbia stessa che, attraverso degli espedienti, dei mezzi termini, indorando la pillola, propone gli stessi concetti, le stesse immagini, che vengono comunicate oggi in altri modi meno dogmatici? Non lo fa forse in maniera talmente subdola da far sembrare quegli stessi concetti carichi di senso, di spiritualità, ecc.? Il vostro Testo Sacro non parla forse di stragi, che, giuste o meno, sono state necessarie? Non parla di incesti, di violenza familiari, di violenze tra popolazioni diverse in nome di Dio, di carestie, di amori sbagliati e giusti, di matrimoni combinati, di figli morti alla nascita e di patriarchi che erano pronti a sacrificare il loro stesso figlio su ordine del Signore?
Nonostante tutte queste componenti, incluse, come in un pacchetto completo, nella vostra Lettura preferita, condannate di buon grado “Il Signore degli Anelli”, le poesie della beat generation (con i suoi Kerouac e Ginsberg), ritenete sporchi film come “Pulp Fiction”, inappropriati i dischi di Eminem o dell’ultimo fenomeno del momento, perché parlano di violenza. Perché non lo ammettete, che la violenza vi piace, in fondo, che ve la godete in modo subliminale?

Perché non lo ammettete che quelle vocine che avete in testa sono quelle che sentono anche gli altri esseri umani, magari miscredenti, che però condividono, di voi, il sangue, le fattezze, il cervello, ecc.?
Perché non vi amate un po’ per quello che siete? Perché non vi odiate quando siete così meschini? Perché dovete essere ipocriti? Potete credere in quello che volete, ma lasciare credere anche gli altri in quello che vogliono!
Perché nelle vostre teste non entra il concetto che, se voi avete il diritto di dire 3 pater noster e 4 ave maria al giorno, un ateo o una persona non legata alla Chiesa Cristiana può permettersi tranquillamente, e legittimamente, di far uscire dalla propria bocca un sontuoso “Porco Dio!”.
Perché non siete superiori davvero, coltivando il vostro orto (che è la vostra anima), cercando al contempo di non sputare su quello degli altri? Se volete davvero il Bene, un mondo davvero cristiano, accettate soprattutto chi vi fa storcere il naso, perché sono proprio coloro che vi faranno storcere il naso a mettervi in discussione, e a farvi migliorare".

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"Per molte ore buie
Ho pensato a questo
Che Gesù Cristo
È stato tradito con un bacio
Ma non posso pensare per voi
Dovrete essere voi a decidere
Se Giuda Iscariota
Aveva Dio dalla sua parte"
(Bob Dylan - With God On Our Side)

"E morì come tutti si muore
come tutti cambiando colore
non si può dire che sia servito a molto
perché il male dalla terra non fu tolto
ebbe forse un po' troppe virtù
ebbe un volto ed un nome Gesù
di Maria dicono fosse il figlio
sulla croce sbiancò come un giglio"
(Fabrizio De André - Si chiamava Gesù")

"Quando l'eroina è nel mio sangue
E il sangue è nella mia testa
A quel punto ringrazio Dio di essere bello che morto
E ringrazio il vostro Dio di non essere cosciente
E ringrazio Dio perché non mi frega più niente di niente
E suppongo di non sapere più niente
E suppongo di non sapere più niente"
(The Velvet Underground - Heroin)


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