Le Grandi Vacanze

In vita mia ho sempre passato le vacanze nelle seconde case, solo negli ultimi anni mi sono concesso il lusso di qualche soggiorno in albergo, ma volete mettere?
Le seconde case sono luoghi della memoria, non hanno visto i bambini crescere e nemmeno i vecchi morire, no. Loro stanno li da sempre e aspettano solo che qualcuno posi le valigie sullo zerbino e infili la chiave nella toppa per accoglierlo, come in un abbraccio, in quell' atmosfera irreale, dove il tempo sembra essersi fermato. Là, dietro la porta, lo spazzolone con lo straccio ormai rinsecchito che qualcuno aveva passato prima di partire e poi, alzando le tapparelle, ecco che ogni cosa, ogni oggetto si risveglia, pigramente, come da un lungo sonno.
Del resto, si sà, finiti i soldini per comprare la casa restava poco per arredarla, e cosi ecco ogni anno il solito campionario di oggetti recuperati chissa dove, o saggiamente occultati dalla vista di tutti i giorni (perche spiace buttarlo via). Come lo splendido vaso beige con intarsi in pietra verde che troneggia all'entrata, un mobile in bambù a fianco di uno in ferro battuto; in bagno, specchio in Moplen, acqua di colonia che nessuno ha mai nemmeno osato aprire, rasoio Remington ricordo dello sbarco degli alleati, boccettino collirio Stilla scadenza ottobre 1973. In cucina stelle marine appese e l'immancabile orologio con Ancora in rame e termometro, immagini di Saronni e Bitossi sulle piastrelle, in camera, stampe vecchia Milano e quadretto ricordo di Canazei, anche se dalle finestre si intavede il mare. Ma non andava meglio in montagna; all'ingresso bastoni da passeggio recuperati nel bosco e cerate tascabili, in camera Madonna con rosario in onice (peso 25 chili) e, unico soprammobile, una scatola di veline (valore 80 centesimi di oggi) che però non si potevano adoperare perche profumavano l'ambiente. In cucina pentole deformate, tovaglia in plastica con bruciatura di sigaretta, bicchieri scompagnati, radio onde medie rivestita in cuoio, settimana enigmistica dell'86 con schema in bianco ancora da completare, posacenere in plastica Cinzano preso (in prestito) da chissà qualche osteria.
Se non fosse vero sembrerebbe un film di Fantozzi, ma io vi voglio ringraziare lo stesso cari nonni che non ci siete più, per averci regalato comunque un infanzia così felice.
Buone Vacanze!!


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