Sopravvalutati (o sottovalutati) is the new "Ho ragione io, stupidi ignoranti!"
Sono iscritto da eoni a Debaser, ma solo molto di recente sto diventando attivo. Come mai? Ma soprattutto come mai? (alcune arguzie di questo sito le de-amo tanto).
In realtà ciò che sta accadendo è che sto ascoltando in modo diverso la mia musica, cercando di approfondire alcuni album su cui avevo lasciato che si posasse la polvere, e ascoltando in modo più "studiato" (per quanto mi è possibile, visto che non sono musicista) gli album che già conosco bene. Il tutto facendo attenzione al periodo in cui un album è uscito. Per questo vengo più spesso su Debaser e l'appetito vien leggendo. Sto imparando a capire alcune dinamiche di Debaser, comincio ad intuire lo stile apprezzato e ciò che irrita (i luoghi comuni, il track by track, i doppioni che non aggiungono nulla, il concetto di "oggettività"...). Ma non ho ancora notato critiche nei confronti dei concetti di musica sopravvalutata e musica sottovalutata.
Per me questi due aggettivi sono... sopravvalutati! Eh, scusate la contraddizione in termini, ma credo che ci sia un abuso di questi vocaboli. Cosa intendo per "sopravvalutato"? Intendo che un gruppo o un artista sia valutato positivamente da più persone che, secondo me, merita. Certo, se qualcuno mi parla di Gangnam Style e il suo record di visualizzazioni sul tubo, magari posso considerare valido l'uso della parola "sopravvalutatissimo". Ma spesso è abusato, secondo me. Insomma, parliamone...
Gli U2 sono sopravvalutati, Ivan Graziani (sì, @1986, è colpa tua se oggi me ne esco con questo editoriale) è sottovalutato, ecc.
Finchè dico: mi fa schifo e mi meraviglio che piaccia ad altri. (o al contrario; mi piace tantissimo ma non capisco come non sia apprezzato su questo pianeta e su quelli vicini, satelliti ed astri compresi) ci può pure stare. Ma poi spesso si finisce col fare il salto della quaglia e si pensa, dice, scrive "Mi fa schifo e tutti voi che amate Costui/ei/oro non capite nulla, state facendovi abbagliare dalla bigiotteria" o "Fantastico! Ma bastardi voi che l'avete ascoltato e non ve lo fate piacere a forza".
Insomma, oggettivizzo la mia valutazione e la faccio diventare metro di misura per le altre. Io valuto, tu stai o sopra o sotto. Ma il mio parere è il discrimine. Ovviamente il mio e quelli che collimano col mio.
Personalmente limiterei molto l'uso di questi termini o mi farei qualche domanda quando mi viene da usarli (e capita anche a me, non sto facendo la lezioncina a nessuno, eh?).
Ed eccomi qua, con il mio primo editoriale; scusate la premessa più personale, spero sia un pensiero utile su cui riflettere e discutere. Tanti salumi a tutti!