Capoeira Angola mandou me chamar...

É risaputo, a 27 anni molte grandi rockstar schiattano. Io che al massimo riesco a fare le prime dodici note di Smoke on the Water su una corda sola, invece scelsi la vita, che si tradusse nella volontá di compiere qualche attivitá fisica. Cosí fra libri, lavoro ed altre utilitá ed inutilitá quotidiane, mi sarei ritagliato il tempo per prendermi cura del mio corpo. Il problema era come.

Il mio esiguo storico sportivo si limita a due settimane di pallacanestro ed un allenamento di kickbox, senza contare le partitacce all´oratorio, nelle quali, sia per pigrizia, sia per non avere nulla alle spalle di cui dovermi preoccupare, sceglievo sempre il ruolo del portiere.

La palestra é per me un luogo ignoto di culto della bellezza e tale resterá. Correre coi piedi e andare in bicicletta mi intedia mortalmente. Gli sport di squadra o competitivi sono roba da perdenti.

Ma prima che scartassi ancora opzioni, seppi da un amica, che a Pordenone un tale dava lezioni di capoeira. Non avevo la piú pallida idea di cosa fosse la capoeira e ne cosa fosse il Brasile, peró Gabriella era bella. L´incentivo non mi mancava.

E cosí, molto gradativamente, entrai com grande passione a far parte del mondo di questa grande arte. La capoeira é anche uno stile di vita, é stata la lotta che permise a tanti schiavi di fuggire e rifugiarsi nei quilombos, ed ancora oggi é, adattandosi, una lotta di liberazione. La capoeira chiama a sé principalmente i disadattati. La capoeira é per tutti, ma pochi sono per lei. La capoeira non é folklore, é una cosa viva che evolve. La capoeira é gioco, danza, lotta, musica, canto, magia.

Quando scrivo capoeira, é importantissimo precisare, mi riferisco esclusivamente allo stile Angola, il piú tradizionale e l´unico di cui abbia padronanza, a differenza dello stile Regional Baiano e quello contemporaneo. La capoeira é difficilmente comprensibile dai profani, per questo ed anche per mio diletto, procederó per similitudini e differenze in relazioni al mondo dello sport, della qual cultura siam tutti pregni:

LA COMPETIZIONE

Che gli sport siano roba da perdenti é dimostrabile matematicamente, dato:

Pa = numero di partecipanti di un torneo

1 = il vincitore

Pe = numero dei perdenti

Pe =Pa-1

Da cui si deduce che: il numero dei perdenti Pe differisce dal numero dei partecipanti Pa di solo una unitá.

Se ipotizzassimo adesso un campo di energie emozionali e sentimentali che comprendesse un evento sportivo ci troveremmo un quadro di desolazione, fatto dalla stragrande maggioranza dei perdenti frustrati e infelici. Se ampliamo il campo a tutti i tifosi, si moltiplicherebbe in estensione, diminuendo in intensitá.

Nella capoeira invece non esiste una competizione determistica, in quanto non esiste un risultato, un punteggio, la competizione esiste come componete creativa alla collaborazione. Un buon gioco di capóeira deve essere il risultato di un equilibrio fra le due vertenti. Se fosse solo competizione diventerebbe lotta, se solo collaborazione diventerebbe danza. Tutti giocano se ne hanno voglia, donne con uomini, bambini con vecchi, ciccioni con magri, ricchi con poveri, israeliani con palestinesi. Nella roda di capoeira si lasciano fuori le categorie e le differenze. Il ludico prevale, esso non é misurabile perché costituito da sentimento, istinto, emozione.

IL GIUOCO DEL CALCIO

La ginga é il passo base della capoeira, si definisce ginga anche l´atto di destreggiarsi col corpo in modo da ingannare l´avversario; fingo che vado in una direzione mentre prendo l´altra. I giuocatori brasilani sono infatti famosi per il gioco individuale e nel dribblaggio.

Come nel calcio anche nella capoeira angola non si dovrebbero usare le mani, niente sberle ne pugni ne prese varie. Le mani invece servono per sostenere il corpo, visto che la maggior parte dei movimenti sono rasenti il pavimento e gli attacchi sono proferiti esclusivamente coi piedi o con la testa. Quindi é fondalmentalmente una disciplina, come il calcio, fatta coi piedi. Ma mentre nel calcio se si sgambetta o falcia qualcuno é fallo, nella capoeira se riesci a far cadere il tuo compagno di gioco sará motivo di grande gioia per tutti ( meno per chi cade). Lo stesso dicasi per le testate, che nel calcio si dovrebbero dare soltanto al pallone, e nella capoeira sono un colpo di grande efficacia e pericolositá, che hanno come bersaglio l´addome o la faccia. Chiaramente i colpi proferiti sono simulati, ossia gli attacchi ci sono ma non affondano, sono mostrati o applicati con grande controllo in modo da non offendere l´altro giocatore. Il rispetto é uno dei valori piú importanti nella capoeira.

MMA

Infine, come non citare la lotta piú famosa dell´attualitá che ha soppiantato il pugilato, ormai relegato a cimelio olimpico. L´mma é una disciplina che valorizza al massimo l´efficacia

buttando via quel minimo di senso estetico che anche nella box sopravviveva.

Uno spettacolo che púo annoiare per minuti o risolversi in secondi, una sveltina di sangue e sudore, lo spettacolo della carne di uomini che si rotolano abbracciati in amplessi furibondi. Una bruttezza tale che rispecchia senza filtri l´aurea dei nostri tempi. La capoeira angola, invece rinuncia all´ efficacia in favore della bellezza, della leggerezza e dell´armonia. Ispirandosi alla natura che ne suggerisce i movimenti; leggeri come una farfalla, agili come il morso del serpente, misteriosi come il risucchio delle onde, passivi come le fronde degli alberi al vento, decisivi come le testate del muflone.

IN-SOMMA

Anche se non ci avete capito molto, converrete con me che il tutto é bellissimo.

Il gioco dlla capoeira é una sorta di dialogo di corpi, composto da domande (attacco) e risposte (difesa o contrattacco). Sta nell´armonia e nell`intelligenzia di utilizzare gli elementi a disposizione, la capacitá di costruire un gioco che sia efficace, senza perdere la bellezza nell´eleganza dei movimenti.

La capoeira é l´unica attivitá fisica che si compie a ritmo di musica, un buon capoeirista deve saper suonare, cantare, giocare, conoscere i maestri piú vecchi e saper costruire un berimbau. É una disciplina che richiede molto impegno e compromesso essendo probabilmente quella con la formazione piú lunga in assoluto; per diventare maestri ci vogliono circa trent´anni di pratica.

So di per certo che tale scritto non sará esaustivo e di certo non a tutti interesserá approfondire, ad ogni modo sappiate che non esiste nulla di comparabile nel globo terraqueo a quella che a mio avviso é l´attivitá ludico sportiva piú completa e bella della storia dell´uomo sapiens.


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