Terrapiattai

Qualche mese fa decisi di spendere qualche ora al giorno, per un paio di settimane, del prezioso tempo per informarmi sul immagnifico e leggendario mondo della terra piatta.

Perché tutto ció, direte voi? Volevo essere convertito, essendo un credulone e simpatizzante per varie teorie complottiste, qualche probabilitá di sucesso ci sarebbe pótuta anche stare.

Devo dire che le argomentazioni che i terraplanattisti portano sono spesso in relazioni alle mappe aeree e le curvature delle traiettorie di volo, argomento a me sconosciuto e degno di infiniti dibattiti, spesso anche interessanti.

Il resto purtroppo é aria fritta; come affermare che i satelliti non esistono, o lo stesso schema di “illuminazione del piatto” o altre amenitá di questo tipo sulle quali non mi soffermo volutamente.

Ci sono poi i riferimenti simbolici, come il simbolo dell´onu e molti altri che rappresentano la terra. Come se fosse cosa anormale riprodurre un oggetto tridimensionale in due dimensioni...bah, una teoria cosí banale e assurda a cui solo un analfabeta potrebbe credere. Questo fatto in particolare mi ha fatto riflettere sul cosa potesse portare queste persone verso questo nuovo credo. Non trovando evidentemente risposta (magari un sondaggio condotto dal nostro caro frequentatore di convegni tia, porterebbe nuova luce a questa martoriante questione), ho posto la condizioni che siano in un atto di pura fede.

Solo la forza collettiva di una religione puó indurre al credo di cose inveritiere, e la religione non la crea Dio, ma una struttura di uomini dotate dei mezzi necessari.

Chi sono allora questi uomini? Non lo so, ma alcuni indizi indicano la Flat Earth Society che, a opinione persino di alcuni terrapianari ha delle uscite poco credibili per non dire stravaganti.

Il terrapianalismo é un fenomeno curioso, e a quanto pare i media gli danno piú di che il dovuto spazio, considerato anche che appaiono ogni tanto anche sul nostro sito, che a titolo di #cazzomene fanno anche la loro figura.

Considerato che: é una teoria insostenibile anche pseudoscientificamente, sembra abrangere i piú sprovveduti e ignari complottisti dell´ultima ora, abbia una visibilitá mediatica ingiustificabile, deduco che segue gli schemi propri del depistaggio mediatico.

Lo schema si configura secondo una prassi che riguarda diversi fatti storici e d´attualitá. Le tecniche di comunicazione usano strumenti ben consolidati da decenni di esperienza al servizio del potere e ancora oggi dominano quasi incontrastate nel collettivo della civiltá occidentale. Negli ultimi anni peró hanno anche dimostrato il loro limite, il giornalismo investigativo sembra scomparso e questo importante compito é stato assunto da persone indipendenti, facilitate dalla quantitá e qualitá di informazioni che abbiamo a disposizione oggi, grazie all´internet.

Questa ricerca della menzogna, del non detto, delle possibili cause in un macrocontesto e dei possibili effetti di un determinato avvenimento, non fanno piú parte da molto tempo del mondo giornalistico mainstream, ma della ricerca definita complottista e di un agonizzante giornalismo serio. Il buon complottista non dovrebbe presentarsi con teorie che lo screditino, non dovrebbe spingersi troppo oltre se non nel suo intimo, ma limitarsi a trovare incongruenze e presentare documenti validi per dimostrare che le cose non si sono svolte come ci viene raccontato. Quando questo avviene, peró, mai che arrivi una risposta ufficiale. Perché? Perché i complottisti sono considerati da molti dei mentecatti, perché cosí sono stati rappresentati e non meritano attenzione, almeno cosí danno a intendere, ma in realtá lo sanno che i complottisti rappresentano una minaccia alla societá dello spettacolo, e cosí reagiscono vigliaccamente creando i debunkers, ossia gli smonatori delle teorie complottistiche. Gente poco preparata, maiali da bufala, profeti del pregiudizio, neoinquisitori, falsi complottisti infiltrati che vomitano assurditá. Ridicolizzare, tacciare dell´ignorante, evitare ogni confronto diretto, dare conforto alle menti pigre che si spaventano con prospettive diverse da quelle che vorrebbero.

Ma il lavoro degli smontatori non si ferma qua, esiste anche un´altra tecnica, quella del falso, é semplice e elegante; si crea un documento falso che sostenga le tesi dei complottisti, in un secondo momento se ne verifica la falsitá e si diffonde tale risultato in modo da screditare l´intero insieme di fatti documentati o delle teorie da esso risultanti.

Ecco, ho il sospetto che i terrapiadinisti siano il risultato di un processo simile, sono stati creati ad hoc, inclusi nel calderone del complottismo per screditarne il pensiero di fronte all´opinione pubblica. Loro si credono sul giusto, perché persone importanti li nominano a titolo di scherno, trovando in tale attitudine una conferma a sostegno delle loro teorie, quando invece la finalitá é di colpire indirettamente chi lavora e ricerca seriamente le veritá nascoste nella storia dell´uomo.

E cosí passo da un sentimento quasi di tenerezza per questi individui, a uno di rabbia e rivolta, per immaginare come sono usati, senza rendersene conto, dalla perversitá del sistema

P.S. Riconosco peraltro che non ho compiuto uno studio cosí approfondito da poter sostenere pienamente quanto affermato, ho usato anche la deduzione e il buon senso, doti che spesso releghiamo in secondo piano all´approcio puramente razionale, d´altronde non riesco a trovare alcuna spiegazione alternativa al delirio terravinilista.


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