Le marachelle del professore

Un recente fatto di cronaca italiana ha chiamato la mia attenzione tanto da spingermi a riportare la vicenda in questo editoriale. Ci che é successo si inquadra, a mio avviso, in una discussione recentemente affrontata in singolar tenzone da due nostri cari DeAmici. Un tema complesso e ampiamente studiato, che peró ha bisogno di nuove riflessioni visto che le strutture di comunicazioni sono assai diverse dal passato e in continua mutazione.

I fatti.

La settimana scorsa, il prof. Emanuele Castrucci é stato massacrato su tutti i fronti a causa di alcuni suoi tweet, definiti come filonazisti e antisemiti. Il prof. Castrucci é un docente di fama internazionale con moltissimi lavori pubblicati, in particolare sulla figura di Carl Schmitt. Nonostante ció il rettore há deciso di sospenderlo dalle attivitá universitaria, appellandosi alla legge Fiano che prevede il reato di negazionismo di genocidi e crimini di guerra

I tweet

https://www.huffingtonpost.it/entry/non-solo-il-tweet-su-hitler-ecco-tutti-i-tweet-antisemiti-del-professore-emanuele-castrucci_it_5de62943e4b0d50f32a83fdc

Il contenuto dei tweet potrebbe anche dare origine ad una discussione interessante e piuttosto accesa, degna di portarci a qualcosa di cui forse non sospettavamo. In particolare il tweet incriminato che recita: Ti hanno detto che sono stato un mostro per non farti sapere che ho lottato contro i veri mostri che oggi ti governano. Con la foto di Hiler in basso. Giudicate voi, io ho giudicato e non menzioneró il mio pensiero, non essendo questo il punto cruciale della questione.

Paolo Becchi

Il prof. Paolo becchi ha scritto un´articolo sulla vicenda. Egli conosce il prof. Castrucci e ne prende le difese... anzi no, prende le difese esclusivamente delle sue opere, condannando i messaggi contenuti sui tweet. Sostanzialmente sostiene che non si puó gettare discredito sull´opera di uno studioso di reputazione che ha un centinaio di pubblicazioni serie sulle spalle, solo per dei tweet.

https://paolobecchi.wordpress.com/2019/12/04/non-si-distrugge-la-reputazione-di-un-prof-per-dei-tweet-sbagliati/

Recentemente il prof. Becchi si é visto cancellare una conferenza alla quale era stato invitato senza un ben specificato motivo, evidentemente per causa del suo articolo, unico movente possibile. Il che fa riflettere su tutta una serie di questione relazionate all´etica, al giudizio, alla condizione di distacco sul giudizio morale di un opera e del suo esecutore. Ma forse il punto centrale non é neppure questo, forse dovremmo riflettere sui meccanismi che i nuovi mezzi di comunicazioni usano per creare il pensiero unico dominante, dove le ideologie sono utilizzate, ossia non é piú l´ideologia che si genera da un consenso e porta all´azione, ma diventa essa stessa lo strumento di controllo del pensiero unico.

Infine

Il potere giuridico che ancora esiste nello stato di diritto sembra essere stato messo in seconda posizione, l´infangamento é l´arma definitiva del discredito e messa al bando, indipendentemente delle sentenza giudiziarie. Paradossalmente con i politici non funziona perché essi stessi sono in primis gli artefici mediatici, nella loro rappresentazione della negazione del tutto e sempre.

Per gli altri non c´é appello.


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