Con il volto desolato

Ho sottoposto ad un amico l'ascolto di "Il dilemma" di Giorgio Gaber e ne ho avuto una brevissima conversazione.

C'è da dire che mi sono arreso dopo le prime battute, constatando l'inutilità di ulteriori parole.

Un tempo, forse, sarei stato più entusiasta e avrei difeso le mie convinzioni, ma da tempo mi sono disluso e converso solo con chi credo mi stia capendo.

Volevo solo condividere questa breve esperienza, per rendere meno pesante la mia delusione.

AMICO: "Bellissime parole...ma sei minuti e mezzo per una canzone..."

IO: "Beh...credo che l'intensità non si possa sgranate come un melograno, con il rischio di frastagliarne la polpa. Ha bisogno di un tempo lungo e meditato; delle religiosità con cui si sgrana un rosario.

Abbiamo dimenticato la pazienza delle inquadrature e dei cambi di scena trascinati. Abbiamo dimenticato i lunghi primi piani che sfumano a fatica lasciandoci il tempo di meditare sulla scena appena vista. Abbiamo dimenticato il tempo prolifico del silenzio che scatena dubbi. Ci siamo abituati a film ed esistenze dalla inconsistenza da thriller dove la tensione è data dalla sola concitazione e dalla presa di sorpresa. Un rombo, un botto, un guizzo, uno stridio, un fulmine, un'esplosione...ansimare, scappare...

L'emozione, però, non sta in colpi di scena continui, non sta all'interno di brividi transitori.

L'emozione sta nelle sottotrame e nella capacità di leggere i simboli.

Ma nella centrifuga del "tutto e ora", del "fatela breve altrimenti mi annoio", non esistono sottotrame e simboli e le medesime trame vacillano.

Le belle parole hanno bisogno di essere contemplate. Perché sarebbero state anche in meno minuti, ma quante ne avremmo colte davvero?"

AMICO: "Non mi piace il melograno e non prego e mi piacciono i film tipo "Avengers" che durano tipo 8 ore"

Io non rispondo altro.

Penso ad Ivano Fossati e a quello che scrisse a commento di "Quando sarò capace di amare":

"Mi fa pensare alla fatica dei ragazzi, molti dei quali, nonostante tempi e apparenze sono alla ricerca continua di pensieri alti e adulti come questi. Spero che "Quando sarò capace di amare" attraversi anche la loro strada".

Poi penso ancora a Gaber:

La mia generazione ha perso...


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