(Quasi) Nessuna parola è mia

Le canzoni hanno smesso di guarire il mondo, ma sono la miglior medicina per guarire il mondo. Il ricordo della felicità non è più felicità, il ricordo del dolore è ancora dolore. Il ricordo della musica è felicità e dolore (4). C'è un tempo negato e uno segreto, un tempo distante che è roba degli altri, un momento che era meglio partire e quella volta che noi due era meglio parlarci. (3)

Una voce esce dalla radio e mi porta lontano, racconta di vestiti che svolazzano, di porte che sbattono, di visioni che danzano nel porticato mentre la radio trasmette Roy Orbison. C’è magia in questa notte. La musica parte, sta giocando con la voce, sta costruendo una storia. Amo le storie quelle belle, commoventi , vere o verosimili, folli, assurde o incredibili. Storie che ti restano dentro per sempre che ti accompagnano per strada, che tieni in tasca e, sei hai un cuore, ti benedicono perché anche loro - le storie - sono musica e la musica è là fuori in attesa come un killer sotto il sole (6), è legno, è pietra, è la fine della strada, è qualcuno un po' solo, è un pezzo di vetro, è la vita, è il sole, è la notte, è la morte, è un laccio, è l'amo, è un albero in un campo, è il nodo del legno, è un flauto, è un tuffo dalla sponda del fiume, è il profondo mistero, è il volere o non volere, è il vento che soffia, è la fine della discesa, è la trave, è il vuoto, è la pioggia che cade. (7)

Sembra ieri eppure è stato molto tempo fa, mi innamorai, Janie era la regina delle mie notti, nel buio mentre la radio suonava piano, condividevamo segreti e dividevamo montagne, eravamo come un fuoco incontrollabile che si diffondeva fino a quando non c’era più nulla da bruciare e da provare. Ricordo cosa mi hai detto, hai giurato che non sarebbe mai finita, mi tenevi stretto… Vorrei non sapere ora ciò che non sapevo allora. (8)

Noi quattro usciamo dal lavoro, è stata una giornata dura, ma fuori è già buio, quindi è stata la notte di una giornata dura. Dovrei dormire come un ghiro, ma quando torno a casa da te… (10) I know I know I know (26 volte…). (9)

Così mi ha detto il Signore: Va', metti una sentinella, che annunzi ciò che vede. Essa vide carri e coppie di cavalieri, e osservò con attenzione. Poi gridò: “O Signore, di giorno io sto sempre sulla torre di vedetta e tutte le notti sto in piedi al mio posto di guardia”. È caduta, è caduta la Babilonia moderna! Deve esserci una via d’uscita, disse il giullare al ladro. C’è troppa confusione, non riesco a trovar pace. Uomini d’affari bevono il mio vino, contadini con l’aratro scavano la mia terra e nessuno di loro sa a cosa serva tutto questo. Non c’è motivo di allarmarsi disse il ladro gentilmente. Ci sono molti qui fra noi che pensano che la vita sia solo uno gioco ma noi due ci siamo già passati e questo non è il nostro destino perciò basta parlare in maniera falsa adesso,il tempo è finito. Lungo la torre di guardia i prìncipi osservavano l’orrizzonte mentre tutte le donne andavano e venivano, anche i servi scalzi. Fuori in lontanaza un gatto selvatico ringhiò, due cavalieri si stavano avvicinando, il vento iniziò a fischiare. (11)

Disastro!

La scorsa notte stavo guidando tornando a casa, correvo da solo attraverso la fitta pioggerella su un tratto deserto di una strada quando ho trovato un incidente sull’autostrada. C’erano sangue e vetri rotti dappertutto e non c’era nessun’altro lì a parte me mentre la pioggia cadeva fitta e fredda ho visto un ragazzo accasciato a lato della strada mi urlò: - Signore, mi aiuti per favore - Un’ambulanza alla fine arrivò e lo portò all’ospedale. Guardavo mentre lo portavano via e pensai a una ragazza o una giovane moglie e un poliziotto che bussa nel cuore della notte per dirti che il tuo amore è morto in un incidente sull’autostrada. A volte resto seduto al buio e guardo la mia piccola mentre dorme poi salgo sul letto e l’abbraccio forte,me ne resto lì sveglio nel cuore della notte ripensando a quell’incidente sull’autostrada”. (6)

Tua è la forza che brucia dentro, nostro è il fuoco, tutto il calore che possiamo trovare, lui è una foglia nel vento. Ci sono cose conosciute e cose sconosciute tra le porte. Porte? Quali “porte”? Cosa farai quando ti sentirai solo e nessuno che ti aspetta al tuo fianco? Stai correndo e nascondendoti da troppo tempo, lo sai che è solo il tuo stupido orgoglio Layla che mi ha messo in ginocchio. Amore, a volte mi sento così perso i giorni passano e questo vuoto riempie il mio cuore. Quando voglio scappare guido la mia auto lontano ma in qualunque modo me ne vada torno indietro dove sei tu. Tu sei nei tuoi occhi, la luce, il calore. Sono completo nei tuoi occhi.

Non so ancora cosa stessi aspettando, il tempo mi sfuggiva senza controllo. Così mi sono voltato per guardarmi. Ehi state attenti voi Rockettari, ormai ben presto invecchierete. Il tempo può cambiarmi, ma non posso determinarne il corso. (12)

Gli Irlandesi sono i più negri d'Europa, i Dublinesi sono i più negri di Irlanda e noi di periferia siamo i più negri di Dublino, quindi ripetete con me ad alta voce: "Sono un negro e me ne vanto!"(1)

In un paese degli appennini un racconto circola spesso. Di quella notte d’estate in cui una persona stava rientrando a piedi in hotel con un amico e venne fermata da un signore in macchina che aveva accostato al marciapiede col finestrino abbassato. Potevano essere le tre. Il tipo, un uomo di colore, aveva il fare circospetto dei piccoli corrieri degli alcolici durante gli anni del proibizionismo. Gli domandò sottovoce, cortese ma deciso, se in città ci fosse un bar ancora aperto perché “Mr. Pickett” – e accennò con la testa al passeggero sul sedile posteriore – “vorrebbe bere qualcosa”. Il nottambulo non sa dire. Prova a lasciare a Wilson Pickett e al suo valletto un filo di speranza, come si fa in questi casi: “In fondo alla strada ce n’è uno, ma forse sta per chiudere”. “Many thanks, good night” gli risponde l’altro, ripartendo con l’auto. Ha già capito che la serata finirà all’asciutto. A questo punto l’amico lo afferra per un braccio e gli dice: “Un momento, questa scena l’ho già vissuta. E anche tu!”. I due ci pensano bene, è un déjà vu che hanno incontrato al cinema, nelle scene finali di The Commitments. L’incrocio notturno con The Wicked Pickett resterà stampato nella memoria dei due tiratardi, che nel corso degli anni torneranno a narrare l’episodio a un nuovo pubblico, senza ricamarci sopra né aggiungere dettagli inediti, perché la storia rimane sempre quella (5).

Ho fatto un sogno, in cui tutto ciò che volevo sapere ed in ogni posto in cui andavo ascoltavano la mia canzone. Sì gente, voi non la sentite ora? (2)

Parole di:

Massimo Cotto (4), Ivano Fossati (3), Bruce Springsteen (6), Antônio Carlos Jobim (7), Bob Segar (8), Ringo Starr (10), Bill Whithers (9), Bob Dylan (11), Robert Plant, Jim Morrison, Eric Clapton, U2, Peter Gabriel, David Bowie (12), Edoardo Fassio (5), Jimmy Page (2), Jimmy Rabbitte (1).


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