Tre passi Battiatteschi

Quello che gli ammiratori dela Pantera di Goro, hanno amato di "Milva e D'intorni" é sicuramente la mano di Franco Battiato. Sintetizzatori, violini, ritmiche serrate; non si può negare che la musica di Battiato abbia una ariosità tutta sua. Senza parlare dei testi citazionali; quasi degli elenchi su cui cala l'ombra dell'assurdo; l'essenza più vera della nostra esistenza, sospesa su di un insondabile ragione, forse solo immaginaria. "Milva e d'intorni" è, probabilmente, l'approdo di un lavoro iniziato tre anni prima, senza che lo si definisca come il cammino da un perfettibile a un sempre più imperfettibile, o quasi. É definibile, piuttosto, come il terzo episodio di una serie, maturato e plasmato su di un nuovo incontro e una nuova personalità.

L'inizio di questa serie ideale è "Capo Nord" (1980) di Alice.

Un suggestivo trait-d'union tra "Milva e D'intorni" e "Capo Nord", é ravvisabile, ad esempio, nei due brani "Bazar" e "Poggibonsi", in cui si respira l'afosa stanchezza delirante di lontane piagge esotiche:

"Bevo acqua ossigenata, prendo una pipa, mi stendo sull' erba e fumo oppio al largo del Bazar" [Bazar]

"L'ultimo giorno di liberazione vedemmo i guerriglieri del Bengala sfilare come bellezze al bagno a Cesenatico" [Poggibonsi]

Ed un suggestivo fil rouge lo si ritrova anche tra:

"Sarà l'odore della pelle tua, sarà il colore che ti regala il sole, sarà che il mare mi fa liberare vecchi tabù e idee un poco strane" [Sarà]

"E una notte mi sorprese, insieme nella stanza, con le mani un po' tremanti, accarezzarti il ventre, sgomenti di paura, danno dell'educazione" [Tempi Moderni]

Dove si incontra il sapore agrodolce dell'Amore sensuale, sospeso ed esasperato da pudori instillati dalla crescita avvenuta sotto un'ala troppo ortodossa.

Nel secondo episodio della serie: "Alice" (1981) troveremo, per fortuna, una esortazione a lasciarsi andare:

"Tu non devi avere paura mentre senti la sua mano che ti sfiora lentamente la gola non è detto che ti voglia ammazzare, ma forse lui ti vuole solamente accarezzare" [Non devi avere paura]

Ma, ancora una volta, in "Capo Nord" si ritrova persino il germe di quel che sarà di Milva e Battiato, ancora più lontano, in "Svegliando l'amante che dorme". Il brano di chiusura "Guerriglia urbana", suona, infatti, in maniera bellica e cosmica come "Via Lattea" e "No time, no space".

In definitiva: chiunque rimpianga "Milva e d'intorni" come pezzo unico di cui mai se ne avrebbe abbastanza, tenga in considerazione anche i due lavori che Battiato fece con Alice, prima di volgersi verso Milva, e non ne sarà deluso!


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