Non ha un titolo

Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono.

Mi sarebbe piaciuto avere 20 anni nel 1979.

Si, mi sarebbe proprio piaciuto passare davanti a Nannucci in via Oberdan (Le bombe all'Orsini il pugnale, alla mano a morte l'austriaco sovrano), vedere tra le novità una oscura copertina di un LP (oggi dove li trovo?) raffigurante un palco con quattro musicisti, enormi casse acustiche sullo sfondo, ed un microfono alto tre metri in primo piano. Sarei entrata, avrei chiesto di ascoltare il primo brano e…

My my hey hey, rock’n roll is here to stay […] Hey hey my my, rock’n roll can never die passando da “it's better to burn out than to fade away” (è meglio bruciare che spegnersi lentamente), frase diventata tristemente famosa 15 anni più tardi perché rinvenuta sulla lettera d'addio scritta da Kurt Cobain prima di suicidarsi.

Oppure ascoltare le parole “Jesus died for somebody's sins but not mine” (Gesù è morto per i peccati di qualcuno ma non per i miei) nel momento dell’uscita, non vent’anni dopo!

Chi oggi è in grado di cominciare con una frase del genere, a cappella, nel disco d’esordio, “coverizzando” Van the man? Chi cavolo è in grado di farlo? Chi inventa oggi qualcosa di nuovo che valga la pena ascoltare? Chi regalandomi un ciddi e descrivendolo mi dice che non assomiglia a… Nessuno? Insomma ci sono oggi bravi giovani che possono scrivere un altro Kind of blue, What’s going on, Nevermind o Born to run?

Oggi ho la risposta, si ci sono.

Accidenti se ci sono! Il bello è che non ho la minima idea se l’abbiano già scritto.

E io dov’ero?

Sei sempre in ritardo... in ritardo, non hai più 20 anni, guarda che nessuno ti aspetta più.

La traccia di un discorso, frasi sparse, poco senso, riascolto… Blood

Soma.

Forse la Terra è l’inferno di un altro pianeta.

Non si può separare la pace dalla libertà perché nessuno può essere in pace senza avere la libertà

Il liquore macchia la tua tavola le donne cambiano il tuo letto

Ti alzi la domenica mattina proprio come i morti viventi

Il tuo inferno è fornicazione Il tuo paradiso è lo stesso

Ma il padrone è compiaciuto Quindi tutto il mio sangue è invano

Per tutto il tuo amore per il soma Tutto il mio sangue è vano

Tu dì che la tua storia è finita Tutto il mio sangue è vano …

Quattrocento anni di torture Quattrocento anni schiavo

Morto solo per vederti sprecare proprio quello che abbiamo cercato di salvare

Ora la morte è alla tua porta e stai ancora giocando

Quindi annegare nel divertimento perché tutto il nostro sangue è vano.

Domani mi compro tutti i loro dischi.

Poi “sposo” l’amico che me li ha fatti scoprire.

Suonano come se i *** (che non sono proprio il mio genere) volessero imitare Marvin Gaye (che adoro), dentro la loro anima trovate tutti i dischi citati sopra con l’aggiunta di dub, soul, industrial, post-rock ed anche gospel.

Mai sentito nulla del genere.

God bless you, rev. Franklin James da Algeri!

Nonna Tina, ancora pochi giorni e quest’anno ci divertiremo.

(continua…)


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