Strumentario concettuale per maneggiare le fantasie di complotto

Le annotazioni che seguono sono integralmente estrapolate da:

Wu Ming 1, La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto difendono il sistema, Alegre, 2021, pp. 133 ss.

Una bussola nella tempesta.

Errore comune è negare tout court l’esistenza dei complotti, col risultato di sminuire qualunque denuncia e di chiamare complottismo ogni inchiesta scomoda o manifestazione critica.

Tanto premesso, si tratta di capire cosa distingue i complotti veri (ipotesi di complotto) da quelli immaginari (fantasie di complotto).

Al centro delle fantasie di complotto la forma mentis del cospirazionismo: mentalità che vede la logica del complotto all’opera in ogni ambito e per ogni evento, fino a mettere un Grande Complotto al centro del funzionamento del sistema, esagerando il ruolo della volontà nella storia, una Volontà che sembra tutto prevedere e tutto ottenere, attribuita a lobby o supercaste pressoché onnipotenti.

Ma in che cosa consiste il complotto? Si ha complotto se ci sono questi tre elementi: primo, più di una persona; secondo, segretezza; terzo, intenzione di nuocere. Devono esserci tutti e tre. Se non c’è la prima, non è un complotto, perché non si complotta da soli; se non c’è la seconda, non è un complotto, ma un’azione alla luce del sole; se non c’è la terza, non è un complotto, al massimo un piano per organizzare una festa di compleanno a sorpresa. Puoi chiamarlo complotto, se vuoi, ma non c’è l’intenzione di nuocere.

Detto questo, torniamo al punto di partenza: cosa distingue i complotti veri da quelli immaginari?

I complotti reali tendono a presentare le seguenti caratteristiche:

  1. Hanno un focus preciso e un fine facilmente riassumibile.
  2. Coinvolgono un numero di attori limitato.
  3. Sono messi in pratica in modo imperfetto, perché la realtà è imperfetta.
  4. Terminano una volta scoperti e denunciati, cosa che di solito avviene dopo un periodo piuttosto breve, anche se gli effetti possono persistere a lungo […].
  5. Non sono raccontabili senza la loro epoca: sono immanenti a una fase storica e diventano passato insieme a essa.

I complotti fantasticati tendono a presentare le seguenti caratteristiche:

  1. Risultano sfocati e dispersivi, perché hanno il fine più vasto immaginabile: dominare, conquistare o distruggere il mondo.
  2. Coinvolgono un numero di attori potenzialmente illimitato, che cresce a ogni resoconto, dato che chiunque neghi l’esistenza del complotto è presto denunciato come complice. Secondo ogni logica, più persone sono al corrente di un complotto e più quest’ultimo è instabile e a rischio fallimento. Soltanto nella forma mentis cospirazionista, che rovescia la logica dei complotti reali, un complotto è tanto più solido e destinato al successo quante più persone ne fanno parte.
  3. Il loro svolgimento è coerentissimo, perfetto, tutto è attuato secondo i piani e nel minimo dettaglio, tutto fila liscio. Qualunque cosa succede era stata prevista. Se qualcosa sembra essere andato storto è perché doveva sembrare che andasse storto.
  4. Proseguono, vanno avanti indefinitamente anche se descritti e denunciati in innumerevoli libri, articoli e documentari.
  5. Sono astorici, trascendono ogni epoca e contesto. Sono in corso da decenni, secoli, millenni. Mentre se uno sente ‘Watergate’ o ‘piazza Fontana’ gli viene in mente una precisa epoca, ‘complotto giudaico-massonico’ evoca un complotto che dura da sempre ed è senza fine.

Ricapitolando, al centro della scena una coppia concettuale:

Ipotesi di complotto: servono a indagare complotti specifici e situati, orientati a un fine preciso, che solitamente cessano dopo essere stati scoperti, o al momento della loro scoperta sono già cessati.

Watergate, il programma Cointelpro, strategia della tensione.

Fantasie di complotto: riguardano sempre una cospirazione universale, che ha come fine la conquista o la distruzione del mondo intero da parte di società segrete, confraternite occulte, ‘razze infide’, singoli individui descritti come onnipotenti burattinai, conquistatori alieni.. o un’alleanza di tutti questi soggetti. Una cospirazione costantemente denunciata eppure sempre in pieno svolgimento, da decenni, da secoli.

Illuminati, piano Kalergi, George Soros che muove i fili del mondo, Bill Gates che ci controlla con nanochip nei vaccini, scie chimiche, Cabal di pedosatanisti.

Il confine tra questi due poli non è rigido: per un verso, dalle ipotesi di complotto è possibile scivolare nelle fantasie di complotto; da altro verso, le fantasie di complotto possono essere messe in circolo da cospiratori veri.

* * * *

Non sono mai riuscito a uscire. Abito per sempre un edificio che sta per crollare, un edificio intaccato da una malattia segreta (un sogno di Baudelaire, riportato da R. Calasso, L’innominabile attuale, Adelphi, edizione kindle, pos. 119).


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