Corto Circuito

Perché siamo utenti di Debaser?

Io una pseudo-risposta ce l'avrei: arricchimento e cazzeggio... E vanità, certo. Va considerata, ma solo come come il coriandolo o il cumino o la paprika nel cuscus.

La cosa interessante di questo posto è che le due cose - facciamo tre, considerando le spezie - si contaminano a vicenda e si possono trasformare non dico in leccornie, ma in piatti che titillano le papille gustative beh... Questo sì.

Semplici grani di semola macinati grossolanamente diventano non di rado interessanti intrugli ad alto grado di sapidità.

È un gioco, un bel gioco e giocare è una delle poche cose dell'umano vivere degne di non finire in bocca ad uno dei tre grugni di Lucifero.

Platone diceva che "si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco che in un anno di conversazione", ma - al di là del fatto che noi tutti giochiamo coversando tramite la parola scritta - non vi pare che il limite di un gioco, qualunque gioco, risieda nelle sue "regole d'ingaggio"?

Nelle recensioni di un'opera - almeno come lo si fà qui, ringraziando dio! - non solo il recensore scrive di quest'opera filtrandola attraverso la sua sensibilità, ma il recensore attraverso l'opera scrive di sé stesso.

Qual'è il limite del gioco Debaser? La parola scritta.

Forse il mio corto circuito di questo periodo è che vorrei conoscervi e farmi conoscere meglio, ma concordo con Ungaretti quando dice che "la parola è impotente. Non riuscirà mai a dare il segreto che è in ognuno noi".

Non è altresì da escludere che la giustificazione che mi ha portato a scrivere tutto ciò che ho scritto sia una menzogna più o meno cosciente e che l'abbia scritta solo per favorire lo smaltimento di una sbornia che ho - più o meno consciamente - deciso di concedermi.


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