LEONI da tastiera...???

Insultano, sparano stronzate, si fingono esperti di qualsiasi materia e attaccano quelli che non la pensano come loro... eppure li chiamano “LEONI da tastiera” (termine che si riferisce principalmente all’approccio offensivo ed aggressivo di questi individui ma che si può tranquillamente estendere al loro voler mettere il becco ovunque, su qualsiasi argomento non di loro competenza)…

Fatemi capire bene… “LEONI da tastiera”??? Il leone è da sempre usato come simbolo di forza, coraggio, nobiltà e saggezza. Quali doti avrebbero questi individui per meritarsi l’appellativo di “LEONI”? Sarebbero davvero individui forti e saggi? Siamo sicuri che non stiamo utilizzando il termine sbagliato? Un leone non si offenderebbe se paragonato a questi individui?

Attingendo dal regno animale, almeno dal punto di vista puramente simbolico, ci sono diversi altri appellativi che descrivono sicuramente meglio la natura di questi individui, sia riguardo lo stile aggressivo sia per quanto riguarda lo stile semplicemente saccente.

Si potrebbe ad esempio chiamarli “ASINI da tastiera”: sono ignoranti, non sanno fare 1+1, non conoscono le più basilari regole della grammatica, non conoscono la storia che si nasconde dietro l’individuo che stanno deridendo (probabilmente non conoscono nemmeno loro stessi), non conoscono la realtà dei fatti, eppure provano ugualmente a fingere di essere colti e di essere gente che la sa lunga, mentre chi davvero legge, studia e si informa è un pirla vittima del “sistema”.

Oppure “PECORE da tastiera”: seguono il gregge di persone, trovano rifugio nelle parole altrui perché non sanno esprimersi a parole proprie, pensano che “se tutti dicono e pensano così ci sarà un motivo”, poco importa se quei “tutti” sono del loro stesso livello di analfabetismo funzionale; a volte hanno un pastore, un guru che seguono ciecamente ma che non è un personaggio affidabile (perché non hanno certo il fiuto per riconoscere l’affidabilità), a volte è un medico radiato, a volte un trapper di periferia con il vizio dell’illegalità, a volte un personaggio uscito da un reality o un politico no-vax che non sa interpretare la Costituzione, ma va tutto bene perché è un capostipite.

Mi piace anche “MAIALI da tastiera”: amano sguazzare nel fango e nella merda e amano gettare i liquami in mezzo alla folla, sono sporchi loro e sporcano gli altri.

Ma un momento… Siamo davvero sicuri che questi appellativi alternativi siano effettivamente adatti? Stiamo individuando similitudini con questi animali solo sulla base della nomea che hanno da tempo. In realtà questi animali sono intelligenti, senz’altro più di questi individui, e poi non sono cattivi; l’asino non è stupido ed è stato in passato una forza lavoro molto utile per l’uomo, le pecore sono molto socievoli, i maiali sono annoverati addirittura fra gli animali più intelligenti che ci siano e se si rotolano nel fango lo fanno per ragioni di termoregolazione e addirittura per motivi di igiene e difesa dai parassiti.

Forse serve un animale più cattivo, spietato e privo di veri e propri pregi, la vipera ad esempio. Sì, “VIPERE da tastiera” mi piace già di più, perché questi individui hanno proprio il veleno dentro e non vedono l’ora di buttarlo addosso agli altri, sono bravi a mimetizzarsi nella rete, vi si nascondono e strisciano (perché di camminare diligentemente non sono certo capaci) in quel viscido terreno fatto di esibizionismo e menzogne, gettando di tanto in tanto il veleno per poi nascondersi di nuovo nella loro inutilità, sono esseri territoriali e la nullità è il loro territorio.

Oppure per sminuirli ulteriormente e definitivamente si può paragonarli a qualche sempliciotto e dannoso organismo, ad esempio i virus. Sì, loro sono “VIRUS da tastiera”, perché sono dei veri e propri patogeni del web, diffondono il contagio della loro cattiveria e della loro ignoranza, innescano una reazione a catena che porta numerose persone altrettanto ingenue ad imitarli e a creare una vera e propria pandemia digitale. Forse c’è un vaccino per estirparli, quello dell’istruzione e dell’educazione, da somministrare fin da piccoli.

Insomma, ci sono diversi appellativi, alcuni che calzano a pennello e altri un po’ più forzati, ma vi prego, NON CHIAMATELI LEONI…


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