Interruzioni
"Bisturi!"
"Bisturi... bisturi..."
"Ora, cari colleghi, andremo ad asportare questa massa tumorale dal cervello del paziente per accertarne la natura. Successivamente ricuc... BEEPBEEPBEEP..."
"Dottore, ci sono delle complicazioni! Stiamo perdendo il pazsssccccccccccccccccccccssssssssssssccccc..."
Maledizione, il segnale tv è scomparso, altro che paziente. E dire che questo sceneggiato cominciava ad intrigarmi non poco, ma cosa posso farci se il ripetitore del segnale televisivo posto sulla montagna dà i numeri al primo accenno di pioggia?
E soprattutto se si hanno a disposizione solo due canali tv? Cerco di riparare manualmente con tutti i modi possibili a questo inconveniente, con la ricerca della frequenza prima e immediatamente poi con calci, schiaffi e pugni. Niente, l'etere è momentaneamente divenuto una tempesta di neve analogica sul curvilineo schermo b/n, una bufera elettrica eternamente presente che può essere immediatamente zittita da un qualche segnale audio/video se presente, ricercato, trovato e fissato. Chiamasi sintonia, volendo.
Ma con chi e cosa? Sfumata ormai la serata televisiva per motivi indipendenti da me, balena in mente l'idea dell'ascolto radiofonico, ma un qualche motivo ignoto mi fa accantonare l'idea preferendo uscir fuori a respirare l'aria resinosa della pineta che mi circonda. Perchè mi viene in mente solo ora Lucinda, lasciata navigare in solitaria sul suo lussuosissimo diciotto metri verso Saint Tropez? Non aveva mai amato la montagna la signorina, raccontadomi idiozie e falsità su fantomatici soggiorni a Gstaad, Cortina e chissà dove, preferendo tuffarsi alla prima occasione in qualsiasi situazione.
Soprattutto quelle amorose erano il suo forte ed era largamente conosciuta in città soprattutto per questo più che per il conto in banca di famiglia comunque ipercospiquo e sufficiente a sfamare tre favelas in qualche angolo del mondo. Il nostro rapporto si era interrotto causa atteggiamenti troppo libertari da ambo le parti e lo stare senza regole aveva logicamente nociuto. Ripensandoci, è andata meglio così, the show must go out. Come quello televisivo di poco fa!
In tarda mattinata, dopo un lungo sonno ristoratore, cerco di mettermi all'opera scendendo giù in paese e ascoltando il primo atto dell'Aida su una musicassetta avuta in prestito da Gianfranco, un amico cultore del melodramma.
"Se quel guerrier io fossi, se il mio sogno s'avverasse!"
"PAAA,PAPAPAPAPAPAPAPAPAA..."
Ma è possibile mai che si debba rompere il nastro della musicassetta proprio sulle trombe di Radames? Va bene aver sfruttato il supporto audio per tanto tempo, ma il fato non può accanirsi col sottoscritto con questo elenco - che spero breve - di piccole interruzioni cominciato da poche ore. Fra l'altro non posso restituire la cassetta a Gianfranco in questo stato, mi ucciderebbe amabilmente come solo lui sa fare. Intanto, la mia gloriosa due cavalli non vede l'ora di arrivare in paese per nutrirsi alla faccia dell'austerity che qualche caporione di governo invita ad adottare e che per me è regola fissa di vita più per necessità che per altro.
La stazione di servizio è orribilmente vicina ad una piccola chiesa dalla quale escono trafelate due comari intente nell'aggiornamento dei loro quotidiani pettegolezzi.
"Hai saputo del parroco, Mariè? E' stato arrestato dai carabinieri stamattina, ma perchè?"
"Eh, troppi vizi, troppi vizi!"
Conoscendo le due signore immagino già disgustato il fiume di ipotesi e congetture che elargiranno ai loro ascoltatori nell'abituale esercizio di dileggio di tutto e tutti loro escluse, forse.
"Mille, super."
Il benzinaio annuisce abbeverando la mia auto che ha pochi km sul groppone. Ci credo, l'ho faticosamente comprata da due mesi con risparmi variamente sudati e non e prevedo mi dovrà accompagnare a lungo, spero per almeno vent'anni! E invece la carriera del parroco sembra essersi messa su una brutta china: augurandomi che sia innocente, scevro da grosse macchie sulla coscienza, medito sulle tentazioni quotidiane che bloccano e talvolta deviano dal percorso prefissato da noi singoli o dal destino. Siano tentazioni, incidenti di varia natura o problemi che possono diventare opportunità per i più ragionatori, è comunque difficile trovare sempre percorsi facili, comodi. Ci vuole impegno, tappa dopo tappa, altrimenti sarebbe troppo salottiero per chiunque oltrechè scontato e prevedibile. Fortunatamente ho riflettuto su ciò in tempo utile e cerco di farne memoria giornaliera per vivere col bicchiere perlomeno mezzo pieno.
Riparto determinato a sbrigare faccende di vario carattere nel paese e guai all'oleografia ridente che il solito buontempone appiccica qui ed altrove come da rituale turistico, mi tedia non poco perchè lo ha sempre fatto. Non dite RIDENTE paese che non c'è nulla di esilarante quì, al limite SORRIDENTE... e ciò mi irriterebbe comunque. In due ore riparto verso casa, sollevato da alcune incombenze e libero di concludere questo giorno come meglio credo. Ho risolto alcuni intoppi sia personalmente sia lasciando che le cose si risolvessero da sole, ma il ritorno verso casa mi riserva quasi a metà strada... LAVORI IN CORSO!!! Ennesimo manto stradale in rifacimento, e il bicchiere come lo vedo? Non lo voglio vedere, questo lo conosco ed è di pseudocristalleria da supermercato da quattro e una lira, perciò sbuffando cambio strada non potendo fare altrimenti.
Sono a casa in ritardo non lieve e Peste, il mio fido bastardone mi saluta con misurato affetto causa la leggera afa presente in giornata. Sono sempre stato attratto dai diversi di ogni razza e genere nutrendo una sana e sconfinata simpatia per coloro che realmente hanno qualcosa da dirti; i cani poi, li ho sempre adorati a modo mio affibbiando loro una malattia come nome. Chissà fra vent'anni e più quante malattie verranno curate, debellate e scoperte...
Prima che la serata abbia inizio consulto l'agenda per cercare un amico disposto alla baldoria e trovo tre possibili nomi su cui confidare; bene, e prima di fare una doccia decido di far riscaldare le valvole del mio vetusto apparecchio radiofonico di materna eredità solcando l'etere alla ricerca di musica, qualunque essa sia.
"Fa-a-a-a-a-a#/Si-i-iLa#SiDo#/Fa-a-a-a-a-a#/Si-i-iLa#SiDo#/Re-e-e-e-e-e/Mi-iFa-a-aMi/Re-eDo-o-o-o#..."
NO, FRANZ SCHUBERT PROPRIO NO!!!!