Lo Scrigno Della Vergogna
(PICCOLA e RAPIDISSIMA premessa: giuro che ho scoperto solo adesso questa sezione del sito. Frequentandolo da un annetto circa, non avevo mai fatto caso alla sua esistenza: shame on me. Ma ecco, qui trovate un mio pensiero, che so già perfettamente che non troverà il consenso di quasi nessuno. Ma è una mia idea, e ne vado orgoglioso.)
Lo scritto che vi propongo è frutto di un pensiero che ho meditato e sviluppato approfonditamente nel corso degli ultimi drammatici anni, ma forse, per iniziare ad esporlo - quantomeno in parte - trovo che potrebbe essere (per alcuni) più rassicurante e semplice partire da un'esperienza di vita che ha avuto luogo proprio nel periodo recente, essendo ormai nel pieno dell'estate, tipicamente periodo di vacanze (per qualcuno, però).
Nella fattispecie, qualche giorno fa, un mio compagno di classe (ahimé, avendo solo diciotto anni, mi tocca sorbirmi la scuola) mi ha proposto di andare in vacanza al mare con lui e altri suoi amici per tre giorni. Il programma del break è sempre la solita, ripetitiva, monotona e stancante maratona che, ormai, è nota a tutti: riempirsi di alcol ogni sera, tentare di approcciare qualche ragazza, sballarsi, perdere coscienza (e, talvolta, anche conoscenza)... insomma, divertirsi. Divertirsi... divertirsi... "divertirsi". Ed è proprio da qui che sorge il maledetto ed abominevole problema di cui volevo presentarvi qualche riga, nella ristretta ma sincera speranza di riuscire, quantomeno, ad indurre alla riflessione quelle quattro persone che leggeranno ciò che sto diffondendo.
Ciò a cui mi sto riferendo, infatti, è un'idea malsana e distorta secondo cui, nella vita, si debba dedicare un importante spazio al divertimento e allo svago, dedicandosi ad una serie di attività che possano, in tal senso, accontentare questi desideri, prediligendo, in sostanza, l'ozio. Ma la questione di fondo, qui, è la seguente: il divertimento è ciò di cui ha veramente bisogno il genere umano oggi? Insomma, così tante persone sono solite lamentarsi, quasi in maniera seccata, degli innumerevoli problemi che affliggono il meraviglioso pianeta, di cui non abbiamo esitato a farne disgustosamente razzie, distruggendolo e martoriandolo (vedasi riscaldamento globale). Ma poi, all'atto pratico, questi individui, dal canto loro, non muovono minimamente alcun dito per tentare di porre rimedio a tutte le atrocità di cui si macchia ogni giorno il genere umano, limitandosi ad osservare passivamente il Mondo precipitare nell'abisso più profondo. Personalmente, trovo questo atteggiamento criminale e altezzoso, quasi come se non fosse affare nostro ciò che muove i propri passi a poca distanza da dove abbiamo gettato le basi per la nostra vita. Il fatto è che, purtroppo, siamo talmente assuefatti dal male da non renderci più conto di quando ha luogo un'ingiustizia contro qualcuno o qualcosa (vale a dire ogni secondo della nostra insulsa esistenza). Così facendo, però, perdiamo di vista quello che, secondo me, è l'obiettivo fondamentale della vita, ovvero quello di dedicare completamente sé stessi al miglioramento dell'esistenza del prossimo, chiunque esso sia, per puro amore nei suoi confronti. Invece di fare ciò, invece, la massa preferisce rintanarsi e nascondersi dietro a feste, party, serate in discoteca, bravate di ogni genere, e chi più ne ha più ne metta. Il tutto mentre la nostra stessa esistenza è a rischio, mentre povertà e disuguaglianze si estendono sempre di più, e i Paesi si fanno la guerra. Come si fa ad avere il coraggio di ignorare queste tematiche, e non provare neanche un minimo di repulsione per esse? Perché sia chiaro, è ben noto a tutti l'innumerevole quantità di disastri creati dall'uomo quotidianamente, eppure tutti preferiscono non farsene carico, come se la questione non li riguardasse affatto, come se fossero degli estranei a queste situazioni, quando, in realtà, ci siamo tutti disgustosamente dentro.
In sostanza, io gradirei che invece di comportarci da generali che assistono agli eventi in fase di svolgimento senza battere ciglio, ci mettessimo noi in prima linea, per portare finalmente quel cambiamento che desideriamo, e operare in nome della pace tutti assieme. Ogni giorno, di fronte a me, mi ritrovo persone che preferiscono spegnere il loro cervello e dedicarsi alle faccende della loro vita, come se, in un certo vergognoso senso, la ritenessero più importante di quella degli altri. Tanto per cominciare, sarebbe un bene che iniziassimo a vergognarci di come abbiamo trattato e trattiamo questo Mondo e l'esistenza altrui, ripudiando il nostro modo di agire quotidianamente, la nostra vile e orribile società e il nostro solito modo di pensare. Insomma, dovremmo ricominciare a ripudiare che siamo, e a farci tutti un profondo e lungo esame di coscienza, possibilmente condannando tutto ciò che abbiamo fatto fino ad ora. Già questa, sarebbe una prima grande dimostrazione di progresso. E fidatevi, non è poco.