This Is Me: la mia attività di pianista classico

Tutto è cominciato quando avevo 9 anni. Il giorno prima avevo rotto involontariamente il manico della chitarra di mio papà, per poi comunicargli quanto segue: Papà, vorrei iniziare a studiare pianoforte; lui ovviamente mi ha subito chiesto se stessi scherzando, e io gli ho confermato che ero seriamente intenzionato a studiare pianoforte. Ma non avrei mai scommesso che tutto questo si sarebbe trasformato in un vero e proprio vanto. Ho iniziato suonando musica moderna, ma col tempo mi sono reso conto che suonare musica moderna mi ha sempre messo in forte disagio, per cui ad un certo punto ho fatto una scelta di campo ben precisa: suonare solo musica colta.

Potrebbe sembrare una cosa facile o/e scontata portare avanti un'attività di questo tipo, ma non lo è assolutamente, anche perché qui entrano in gioco le scelte repertoriali che ogni pianista fa. Posso assicurarvi che tenere la barra dritta e beccare il repertorio in cui si dà il proprio meglio e non avere mai delle 'cadute di gusto' non è sempre facile, anche perchè l'importante è capire in che tipo di repertorio si dà il proprio meglio; questo non è uguale per tutti i pianisti, perchè c'è chi dà il meglio nel repertorio classico, chi nel repertorio romantico, chi nel contemporaneo e chi, infine, nel moderno. Raramente noi pianisti classici facciamo le stesse scelte repertoriali e stilistiche.

Quella di cui sto parlando in questo editoriale non è una semplice passione, ma è un qualcosa che mi permette di 'lavorare' su me stesso e di conocermi e capirmi meglio. Se non è chiaro questo aspetto, non si possono capire le mie scelte repertoriali. L'aspetto fondamentale da tenere sempre presente se si vuole portare avanti un'attività di questo tipo è la pazienza, anche perchè se non c'è questa dimensione di rischia di rovinarsi tutto il bello del percorso.

Inoltre, è essenziale capire, anche con l'aiuto del/della proprio/propria insegnante, in che tipo di repertorio si dà il meglio. Ad esempio, nel mio caso, la prima a rendersi conto che do il mio meglio nel periodo romantico è stata la mia maestra di pianoforte preferita, che per me è una vera e propria sorella, anche perché è stata l'unica a capire il mio progetto artistico.


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