Vecchi, ma non rimbambiti - Kurt Cobain anniversario
Kurt Cobain vive ancora nella memoria degli scadenzari delle riviste e dei siti musicali. Questi sembrano molto interessati a dettagli da gossip. Niente che tocchi il ruolo della musica e della scena di allora, i venti di cambiamento di cui erano fautori e nessun accenno al fatto che erano il minimo comune denominatore di una generazione che si rinnovava attraverso il grunge. Davvero poco, o niente. Eppure la vigorosa scena di Seattle e della Sub Pop era fiorente e variegata. Forse è già stato detto tutto in questi 30 anni e quindi le cose perdono valore, scemano e non sono più attuali, rimarcabili. Restano dei piatti dati di fatto, afferenti agli ultimi giorni di vita di Kurt, che non portano altro che a stigmatizzare il suo gesto, vige il rammarico. Un mito indistruttibile che stenta a vibrare e a dare uno smash vincente nell'altra metà campo, cioè in quella che riduce la portata culturale del periodo e che in Cobain ha avuto il suo esponente massimo, di un movimento che si incarnava nella non uniformità della vita e della lotta politica ai politici dittatori e schiavisti. Aderire a sentimenti di libertà è sempre possibile, anche da vecchi, ma per carità, non rimbambiti.