Daydream Bowie
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Ieri stavo vedendo Moonage Daydream, un gran filmone, sia per le immagini che per la sorpresa di vedere un giovane David Bowie parlare (lo capivo grazie ai sottotitoli in italiano) e articolare arguti pensieri. Tra questi quello che mi è piaciuto più di tutti (sono riuscito a vedere per ora solo 20 minuti del film, perché ancora mi dispiace tanto pensare, proprio attraverso il film, che un personaggio così intelligente, di enorme spessore e verve vitale non ci sia più, e personalmente non lo considero non vivente, come pochissimi altri andati via da qui già da tempo) è quando racconta che da ragazzo amava moltissimo la musica di Fats Domino, che per lui rappresentava qualcosa di grande, ma non ne capiva il cantato, e ancora non lo capiva al tempo in cui rese questa dichiarazione, perché la sua pronuncia americana diventava alquanto ostica da recepire. Tuttavia in termini di energia e feeling gli piaceva da matti e voleva far parte di quella eccezionale scia musicale che Fats elargiva coi suoi dischi. Questo per sottolineare l'importanza che la musica aveva per lui, andava oltre le parole.