Estate: metodi non convenzionali per perdere "peso"!

Immaginate di svegliarvi una mattina e di sentirvi stranamente leggeri: nessun pensiero profondo su voi stessi o sul mondo.
Accendete la radio su una stazione a caso mentre vi preparate e, sorpresa, vi piace quello che stanno trasmettendo. La scaletta musicale incontra i vostri gusti al 100% e gli interventi degli speaker li trovate divertenti e perfettamente centrati.
Scendete per andare a lavoro, fermandovi al bar. Oggi anche il barista è simpatico e trovate i suoi commenti sui temi più caldi di attualità sensati e condivisibili.
In ufficio, l’apoteosi. Il vostro capo non è più quell’ottuso imbecille che vi è parso fino a ieri. Vi assegna dei compiti ragionevoli e utili, persino le sue osservazioni e i suoi consigli su come portare a termine il vostro lavoro vi appaiono pieni di buon senso. I vostri colleghi sono tutti interessanti e trovate la loro conversazione stimolante.

A fine giornata, tornate a casa e, quasi a fare un test per sapere se davvero oggi il mondo ha deciso di girare dalla parte giusta, accendete la televisione su un canale generalista a caso. Miracolo! La trasmissione in onda in quel momento è bella! Non potete crederci, state guardando la TV e vi piace e, sì, non state guardando RAI5 alle due del mattino!

Ecco, non sarebbe bellissimo vivere in un mondo così? Se si potesse avere tutto questo semplicemente diventando più stupidi? Se la soluzione fosse una "alleggerente" lobotomia?

La prima volta che sono stata sedotta da questa suggestione è stato quando, ormai non so più quanti anni fa, lessi il divertente (così lo ricordo) romanzo di Martin Page Come sono diventato stupido, in cui il giovane Antoine individua nella sua intelligenza, la causa della sua sofferenza e cerca quindi di guarirne. Lo stesso concetto, per fare un esempio più basso (quindi anche più adeguato sia alla tesi sia alla scrivente), è presente in un episodio dei Simpson, quello in cui Homer scopre d’avere, sin dall’infanzia, un pastello conficcato nel cervello che ne compromette le capacità intellettive e decide di rimuoverlo. Improvvisamente, Homer diventa intelligente e scopre che quasi tutte le cose che prima gli davano piacere ora sono sciocche e noiose: gli amici al bar, la televisione, i film al cinema. Alla fine, trovando la nuova realtà insostenibile, decide di farsi rimettere il pastello nel cervello.

Se fossero i vostri cervelli, la vostra sensibilità, la vostra cultura, il vostro gusto raffinato, la vostra capacità di analisi, i vostri nemici, la causa della vostra (in)sofferenza?

Si potrebbe obiettare che solo grazie ad essi riuscite a godere dell'arte, dei libri e dalla buona musica. Ma, diciamolo, sono tutti hobby dispendiosi non solo in termini di denaro, ma anche di tempo, mentre potreste essere completamente soddisfatti dall’intrattenimento pret-a porter, se solo foste un po’ più "di bocca buona". Non solo, se rinunciaste alla vostra capacità di analisi critica non dovreste continuamente litigare con il mondo. Non vi angosciereste con quesiti esistenziali, non vi chiedereste perché siete costretti a fare cose senza senso a causa della burocrazia e/o a lavoro, non vi fareste domande sulla politica, sulla società, sareste completamente acritici accettando la realtà così com’è.
Certo per la società, se tutti gli individui si comportassero così, sarebbe una tragedia ma, a livello individuale, non sarebbe una soluzione altamente desiderabile?

Insomma, alla fine, la domanda è: l’intelligenza, o se vogliamo la profondità di pensiero, la sensibilità, la necessità di comprendere le cose, ci rendono infelici? Pardon, VI rendono infelici?

Perché, per quanto mi riguarda, io sono molto contenta con il mio pastello conficcato nel cervello…

Disclaimer
ATTENZIONE: Le informazioni contenute nel testo hanno esclusivamente scopo (dis)informativo e ludico e comunque in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento.
Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti (preferibilmente, di quelli bravi!) riguardo la possibilità di perdere "peso" a mezzo di lobotomia.
La lobotomia non va intesa quale sostituto di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.


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