Happy Birthday Freddie

Oggi avrebbe compiuto settantasette anni. Cinquanta in più di quei ventisette che sono stati il punto di arrivo di un club di fuoriclasse indiscussi come Janis Joplin, Kurt Cobain, Brian Jones, Jimi Hendrix, Jim Morrison, Amy Winehouse. L'addebito della morte di Freddie Mercury è da attribuire ad un destino che parrebbe codardo e frettoloso, invece che tempestivo e furbo, ovvero ciò che è realmente stato. La cura per la maledetta malattia che aveva lacerato Farrokh Bulsara era realtà imminente. Avrebbe traghettato la leggenda fino ai giorni nostri, dandoci la possibilità di affiancare tanta altra musica epica ad altrettante rughe e ad un paio di baffi grigio argento.

Chi ama veramente la musica dei Queen non ha mai smesso di ascoltarla, fin da quel novembre del 1991. Chi dice di non averla mai considerata mente, perché l'odio è comunque un sentimento. Chi addebita al mito colpe quali l'incoerenza, come vecchi narratori della musica, non ha davvero colto l'essenza dell'umanità a discapito dell'essenza dell'immortalità.

Perle audaci della musica come "Bohemian Rhapsody", rientrano nel mito alla voce "coraggio" e disintegrano gli schemi e gli ostacoli.

Se Freddie fosse esistito in un'epoca smunta come quella che stiamo vivendo ora, le avrebbe dato colore e sarebbe stato un paladino anche ai piedi del palco. Avrebbe rivendicato la sua vera essenza, fregandosene dei pregiudizi, forse i veri carnefici della sua esistenza, ancor prima di quel virus trasmesso dal troppo amore.

Forse è stato meglio così, forse doveva andare così. I migliori sono sempre i primi ad andarsene, si dice quaggiù. Lo dice chi vive carico di domande senza alcuna risposta. Lo dice chi non credeva che le parole di quel giovane dalla dentatura pronunciata, con una voce magnetica, potessero essere verità.

Semplici parole, per alcuni presuntuose, inevitabilmente travestite da verità: "Diventerò una leggenda".

Tanti auguri Freddie. Non dirò "ovunque tu sia", come si usa dire quaggiù. Perché avevi ragione tu, le leggende non moriranno mai e sapremo esattamente dove trovarle.


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