Green Baez Genocide & Zia Snobby


Chissà cosa hanno in testa, nell'universalità del rock e della musica delle good and hard vibs gli snobs del pentagramma sgrammaticato rispetto a Bach e Mozart, Vivaldi & Co. bella? Parlo di gente esperta chiusa nei propri fichi confini ristretti di particolarità musicali pop alt masturbatorie che mai se ne vengono in orgasmatiche folate di piacere concreto quanto quello offerto dall'infernale Unleashed In The East dei leathers Judas Priest, HM band antelitteram. Che il rock sia roba per fighetti e Basquiat un artista che trasuda finezza da salotto nell'esposizione della sua arte, beh, ci passerebbe un treno freccia rossa sotto le gambe. Eppure proprio i Judas non passano per coloro che accoltellano il cuore del R'n'R, non alla maniera di Lemmy. Che pippe mentali sballano l'ascoltatore proto-snob?

Questo album datato 1979 nella storia dei live album, seppur ritoccato in studio, non è secondo a nessuno, o forse si, a quello strafottutissimo Made in Japan di purpleiana memoria suonato alle soglie dei seventies (sucking in the seventies), che espone persino una cover di Joan Baez. Vengono su i peli dritti quando RH straparla di Jack The Ripper (checché ne dica Lord Sutch) e non molla sulla caratura del ritmo e dello speed. Ti pesa l'anima e sei già all'inferno: sempre rivolto a te che non sei lo strafighetto de stoca, come il Sergente che ti richiamava ad andare in mona, ma un estimatore di ottima musica, che altro pensavi?

Ora, il mio sproloquietto qui si esaurisce. Auguro un imminente Genocide da parte di qualche spietato, pochi ce ne sono in giro di veri Tyrants di spessore serio e importantissimo a volerci rompere i coglioni di brutto (uff, che palle da tennis!), che mi vien irrefrenabile voglia di una Running Wild da peccatore estremo, altro che lo tennista ligio e cazzolico propenso (ma dai che skerzo) ad annoiare anche la più frustrata dei casalingui - e me la cavo in sui generis - che si dopano nel mondo verde dello smoke Manalishi - che culo" -, povere vittime dei cambiamenti occasionali che si sfasciano sul diamante e si rottamano nella ruggine ('na botta de Svitol alle ossa rotte).

Hell Bent for Leather, docet qualcosa, dopotutto. E digiamolo bure alla maniera di Nonno La Russa, pppprrrrrr ('o scuregione AHAHAHHAHAHAHAH), non s'eccitamo oltremisura! Mammagari sì, 'Na vorta, e tanto.


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