Il Giallo

Con l’ineluttabilità delle tasse da pagare a giugno, per le ultime festività natalizie è venuto a trovarmi, come da sempre, un mio lontano parente altolocato (anche se non ho mai capito fino a che punto siamo parenti), tale Prepuzio Diotti Bastoni Della Grossa. Per gli amici Zio, o anche Ziii.

Quest’anno si è presentato con un pacchetto di amaretti di Mombaruzzo del 1902 ed un mucchio di cattivo umore.

L’occasione mi è sembrata quella giusta per stappare lo spumante da reflusso gastrico garantito trovato dentro la confezione natalizia da 3,45 euri dell’Eurospin regalatami l’anno scorso da un mio collaboratore.

I colori

... scusa?

I colori, Flame! Prendi il giallo, ad esempio, ti sei mai chiesto se i tuoi occhi percepiscono il giallo come lo percepiscono quelli di un’altra persona?

Caschi male Ziii, nelle festività natalizie sono solito concedermi un sano encefalogramma piatto.

Resuscita le tue letargiche sinapsi, dai.

Devo proprio?

È d’uopo (cit.). Dicevo. Potrebbe essere che il giallo che percepisci tu, per me, se mi fosse possibile entrare nella tua testa, secondo i miei schemi sarebbe azzurro, o un colore che non ho mai visto in vita mia, o potrebbe non essere quello che io considero una sensazione visiva; potrebbe ad esempio rientrare nell’ambito del gusto, una gradazione di salato, o una sensazione mai provata prima, o forse, quella cosa che mi arriva per me potrebbe non essere una sensazione ma una constatazione. Voglio dire, magari tu percepisci le sfumature di giallo alla maniera in cui a me una persona pare più o meno perspicace ...

Interessante, davvero ... come sta zia Clotilde?

Bene, purtroppo, ci seppellirà tutti vedrai, anzi, se succederà non lo potrai vedere ... ma tornando a noi: a tutti e due hanno detto che la banana è gialla, entrambi siamo quindi d’accordo che ciò che ci dice il cervello sul colore della banana si chiama giallo, ma potrebbe essere che la sensazione che provi tu, se me la potessi trasferire così com’è, per me sarebbe tutt’altra cosa.

Ho una prova che smentisce subito la tua teoria Zii.

Quale?

I daltonici.

Cioè?

Come fanno i daltonici a sapere di essere daltonici se quello che dici tu è vero?

Lo sanno perché almeno una volta nella vita sarà capitato loro di incontrare una persona che dicesse: la banana è gialla e la mela è verde, mentre loro, ognuno a modo suo, banda bene, percepiscono il colore della banana allo stesso modo in cui percepiscono quello della mela.

Ok Zii, ma non è comunque possibile quello che dici, i colori sono radiazioni luminose ben precise. La radiazione gialla che arriva ai miei occhi è la stessa che arriva ai tuoi.

Molto vero quello che dici, però, una volta che gli occhi hanno detto al cervello: guarda che ci è arrivata una radiazione gialla, a quel punto è a discrezione del cervello scegliere che modalità utilizzare per informare la coscienza di ognuno di noi di quel fatto. E chi l'ha detto che il mio cervello debba utilizzare per forza le stesse modallità del tuo? E questo potrebbe valere per qualsiasi informazione che ci arriva dal mondo esterno: tatto, udito, odori ..., e noi questa cosa non la potremo mai sapere perché non ci è possibile entrare nella mente di un’altra persona.

Va beh, ma anche fosse, a te che ti frega?

Mi frega perché sono le percezioni sensoriali che plasmano il mondo nella nostra mente; se i sensi ci tramettono le informazioni sul mondo esterno in modo totalmente diverso da persona a persona, quelle percezioni sono illusioni, e la domanda che mi viene è: cosa c’è davvero la fuori? Di cosa è fatto il mondo?

Ma sta cosa non l’aveva già tirata fuori il tipo della pillola rossa/pillola blue, e probabilmente ancche qualche capiscione greco o tedesco?

Forse.

Un altro po’ di spumantino?

Vai.


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