Tempesta di fine maggio (o di tutto l'anno)
Premessa: sul deb si parla principalmente di musica, stanotte sono un tantino fuori tema ma ritengo che questo sia un argomento importantissimo e che sia fondamentale trattarlo in ogni contesto possibile.
Non riesco a non lasciarmi sopraffare da questo vortice di negatività e tragedia che mi ha investito negli ultimi giorni. Sono anni che la parola "morte" è entrata a far parte della nostra quotidianità, senza mai uscirne: basti pensare al covid, ogni giorno un bollettino ci diceva quante persone la malattia si era portata via. Poi è arrivata la guerra (o meglio dire "tornata") e ci siamo trovati di fronte ad innumerevoli vittime, civili e militari. Ogni giorno guardiamo il telegiornale, leggiamo le notizie e qualcuno è stato ingiustamente ucciso. Questa cronaca nera che attanaglia le mie giornate inizia a pesare, anche perché ultimamente non l'ho vissuta solo nei telegiornali, ma anche in prima persona, riguardo un tema che ho particolarmente caro: i suicidi.
Il suicidio è diverso dalla malattia o dalla guerra, perché è una scelta. Una scelta che nasce dalla solitudine, dal non sentirsi compresi ed è una soluzione tragica.
Nessuno dovrebbe mai morire per via di una difficoltà che non riesce, da solo, a superare, è una cosa crudele.
Qualche settimana fa una ragazza, circa della mia età (20), si è buttata dalla finestra ad una via di distanza da casa mia, ieri ho appreso del suicidio del rettore della cattolica, buttatosi anche lui dal sesto piano, stasera un uomo si è buttato dal quarto piano del palazzo di fronte al mio... ma cosa cazzo ci sta succedendo? Come cazzo è possibile che non siamo più in grado di reagire? Come cazzo si fa ad essere abbandonati a sé stessi nell'era dei social e della massima condivisione? Io non ne lo spiego...
Le difficoltà colpiscono tutti, il rettore dell'Università che abita in centro a Milano, così come l'ultimo disoccupato che abita in un paesino di periferia (che poi zona mia è ugualmente Milano, ma per generalizzare...), questo rende ancora più paradossale la questione.
Per capire un attimo se questo nero tempesta si è abbattuto prettamente su ciò che mi circonda, ho cercato su internet i dati del suicidio in Italia, voglio dire, se 3 sono avvenuti in due settimane in contesti a me vicini, chissà in tutta Italia, devono essere numeri tragici...
Ho scoperto che gli ultimi dati sui suicidi in Italia sono stato pubblicati nel 2021, MA sono dati del 2018, anno in cui si sono rilevati 3789 suicidi.
Una fondazione che si occupa del fenomeno suicidi ha fatto un report sui suicidi/tentativi nel primo semestre del 2022 e del 2023:
Tra gennaio e agosto 2022 si sono tolte la vita 351 persone e 391 hanno tentato.
L'anno scorso invece, nello stesso periodo, 608 suicidi e 541 tentativi. Sono numeri allarmanti, che crescono esponenzialmente e che sono aggravati dal fatto che questi sono solamente quelli di cui la stampa è a conoscenza e che perciò sono stati oggetto di cronaca. Per intenderci, il rettore della cattolica sarebbe annoverato tra questi, i due ultimi della società vicino a casa mia no.
Come si fa a non allarmarsi di fronte a numeri del genere? Come di fa a non avere dati perché nessuno monitora il problema?
Alla fine siamo sempre noi stessi che abbiamo il "dovere morale" di autocontrollarci, vivendo in una società in cui non è accettato altro che non sia la perfezione; laddove diventiamo grezzi, imperfetti, nessuno ci vuole più e siamo abbandonati a morire soli con noi stessi.
Non pretendo che la soluzione ai suicidi arrivi dallo stato, hanno provato a far qualcosa col bonus psicologo, ma si è dimostrata una stronzata come tutti si pensava, alla fine è, si, una questione di denaro, ma rimane principalmente una questione di biasimo sociale. Il poveretto che si è buttato dal quarto piano, è stato definito come un esaurito... esaurito... oppure "depresso", detto in senso dispregiativo... ma svegliamoci.
Un ragazzo che va dallo psicologo, nel 2024 è ancora visto come un ragazzo che ha deti problemi e che quindi non è adatto a stare in società, perché in società dobbiamo tutti essere perfetti. Mi piacerebbe star inventando queste affermazioni o esagerando, ma le sento ogni giorno e ogni giorno mi fanno venire il sangue Amaro.
Come risolvere dunque?
Alla fine la cosa che noi tutti possiamo fare è stare vicino a chi si mostra in difficoltà e sforzarci a capire quando lo nasconde.
Noi abbiamo il dovere morale di aiutare chi da solo non riesce più a stare e di dargli un motivo per vivere, perché alla fine chi vogliamo prendere in giro, senza quello nessuno di noi andrebbe avanti.
Il fenomeno dei suicidi si combatte nell'empatia e nell'altruismo quotidiano e siamo tutti responsabili di questo, uno ad uno, nei confronti di chiunque trascorra, o abbia trascorso, il proprio tempo con noi.
La soluzione deve passare attraverso la comprensione e non essere vincolata ad una richiesta di aiuto... dall'altra parte però vi prego, per chiunque non riesca ad uscire dal labirinto dello sconforto, chiedete aiuto, parlate, uscite sfogatevi, incazzatevi, piangete, reagite per far vedere a questo mondo di merda che voi ci siete e siete un'entità forte è vogliosa di vivere... vi prego, fatelo anche per me.
Non voglio arrendermi a questa tempesta di fine maggio...