LETTERA A CHIUNQUE

Nella mia vita le prerogative sono due: provare emozioni e scriverne. Laddove non provo emozioni, le immagino, le vivo in modo fittizio astratto e ne scrivo perché gli altri, che effettivamente le provino, possano identificarsi in quella da me raccontata. Molti pensano che sia ciò che spinge i poeti, i cantanti... secondo me è un semplice strumento di autodifesa per fare ordine in una mente adolescenziale (anche se forse a 20 anni ci si dovrebbe un attimo stabilizzare) piena di nuvoloni e pensieri, nulla di speciale.

Non so se questo editoriale sia degno di essere effettivamente un editoriale, ma voglio provare anche qui a condividere un'emozione, un pensiero, che non per forza corrisponde con qualcosa da me provato, ma che magari può scaldare il petto, in primis mio.

Questa continua ricerca mi porta a scrivere delle "lettere", su argomenti vari, che raccontano un soffio di vento, che questo sia caldo o freddo.

Non hanno nulla di poetico e non raccontano fatti, semplicemente parlano, senza pretese.

Oggi voglio provare a condividerne una con voi, si chiama "Lettera a chiunque":

LETTERA A CHIUNQUE

"Mi manchi... queste parole le associamo spesso all'amore... eppure tu mi manchi, ma non ti amo; mi manchi e non ti odio; mi manchi, ma durante il giorno penso ad altro. Eppure la notte mi accorgo di quanto mi manchi, e mi accorgo di quanto non ti amo.

Vivo la vita in un purgatorio, insieme ad anime condannate per il solo peccato di aver vissuto un'epoca sbagliata, eppure io vivo negli anni che mi sono stati assegnati, ho preso scelte che mi hanno indirizzato verso te, ma non sapevo ci fossi te.

Ho vissuto così tanto in questo limbo, che ora che ci vivo ancora... mi manchi.

Lo so, sembra che tu abbia vissuto qui con me, in realtà eri solo un ologramma. Te l'ho detto, ognuno vive nell'epoca che gli spetta.

Cosa diresti se ti mandassero all'inferno solo perché hai accarezzato le guance sbagliate? Cosa diresti di un uomo solo, prono davanti agli occhi sbagliati?

Sono domande che ci siamo posti mille volte, quando passavamo insieme ogni istante. Ce le siamo poste mille volte e non abbiamo mai avuto la pazienza di ragionarci fino in fondo.

E adesso che non lo facciamo più mi manchi, ma l'ho già detto, non ti amo.

Forse non hai capito che non ti ho mai amata, mai odiata e nemmeno considerata... eppure mi manca vivere quei momenti, perché negarlo. Mio dio se lo vorrei rinnegare.

Allontanerei ogni abbraccio, distruggerei ogni fottutissimo sguardo al solo scopo di perdere la memoria ed ogni affetto.

Te lo dico un'ultima volta e poi basta:

Eppure."


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