Quanto siamo stranieri adesso a casa nostra?

Ritorno a scrivere un editoriale dopo 7 mesi e con più di un suo perché.

Il principale fra essi è il cosidetto Disagio Abitativo del quale soffre da circa 16 mesi un mio carissimo amico (in realtà biscugino acquisiot) di lontane origini indonesiane di nome Kybuel , nato in Olanda ma su suolo italiano dai 4 anni d'età e residente da molte estati (fine 2007) in un area-dormitorio della mia stessa regione italiana adesso fortemente degradata su molti aspetti con la propria compagna (nome di fantasia, causa privacy, Alessina).

Questo Disagio, che si traduce spesso e volentieri in una faccenda chiamata solastalgia venne alimentato in quelle zone cosiddette "depresse" (o di crisi complessa) negli anni 2010, soprattutto in quelle terre da quelle "amministrazioni Monocolore" (volutamente invertito l'ordine maiusc-minuscola) carenti un po' da tutti i punti di vista, ma in particolar modo senza un briciolo di Empatia nell'ascoltare i cittadini meno abbienti e in generale dal diverso orientamento politico, con zero Attenzione Socioambientale per le circoscrizioni più distanti di 5 km dal Centro Comunale, e Dignità Inesistente sia nell'impostazione organizzativa interna che nei tempi di onoramento dei propri impegni. C'è chi senza troppi giri di parole parla di "Farabutti svogliati, gente svitata e squinziette assortite di ascendenza sì Radical-chic à la Bafficchio ma dal profilo ampiamente Catto-perbenista (stile Renzi-Lotti-Fioroni per intenderci)"! Queste, malgestendo la Spesa Pubblica, avevano-hanno in sostanza ridotto ad un colabrodo i Fondi per la Sicurezza e per l'Associazionismo in chiave più propriamente Sociale: una volta ritrovo di ragazzi di ogni età dall'intero distretto, ora sembra un cimitero vegetativo; da quanto mi riportò Kybuel durante i primi anni suoi là, vi si avevano un Centro Interculturale, un Tennis club, una Ludoteca ed una sezione Laica degli scout. Ora resistono un Arci, una clubhouse rugbistica ed una Acli per cui la presenza di bambini-ragazzi intelligenti e istruiti in loco è scesa vertiginosamente, e con quello pure il numero di ragazze stanziali over 14 da far conoscere a mio nipote ed in assoluto di persone felici!

Ovviamente, là si era puntato tutto sul fattore "Sport di massa,, (ciclismo-nuoto-calcio), ma le condizioni atmosferiche del posto (qualità di acqua, aria, e suolo pessime da rientrare nel podio dell'ìnfamia regionale) , dettate da molteplici fattori (oltre le due Crisi nazionali ed ai locali buchi finanziari nel Bilancio) ed unite alle decimazioni di alberi in tutto il Comune hanno precluso una continuità delle stesse attività come d'altro canto ogni tendenza-viatico al Virtuosismo su qualsiasi altro settore...Kybuel, e la sua tenace compagna Alessina , ogniqualvolta rientravano al proprio stabile a natura semi-condominiale dopo i tre vaccini ricevuti dal mio biscugino, si accertavano di tenere ben chiuse le proprie finestre del salotto e della tinella pena, col Maestrale di medis intensità, l'entrata repentina di un miasma che Alessina chiama "Infernazo": un concentrato di pura essenza di fogna alternata a pomodori marci, fitto odore di zinco e zolfo dal vicino Hub Interportuale, un turbinio di NoX (no ragash, non è un gruppo di PunKazzoni) da scarto di conceria e di smog autostradali causati principalmente da Autoarticolati , Kamion e Macchinicchie €uro1-2 (passabili legalmente di sequestro). Un sabato pomeriggio dell'estate scorsa un loro ospite (conoscente di entrambi ma non mio) inizialmente amico di Alessina, ebbe ingenuamente l'impulso di aprire la finestrozza della tinella senza chiedere il minimo permesso, mentre Kybuel era a riposare e la stessa Alessina a farsi un trattamento facciale. Al telefono al tizio era stato detto ben 2 volte di vestirsi leggero e fregarsene della sua pancia onnivisibile ai normo-vedenti, ma questo prese ad impuntarsi che era giusto fare un'eccezione con lui perché "dopotutto -Cagghiòn- nel 2006 li aveva fatti conoscere lui", cosa peraltro parzialmente vera. Risultato? dopo aver udito Kybuel tossire più del normale e strepitare per terra gemendo per l'ingresso graduale del temuto Infernazo, Alessina si munisce di Chirurgica rinforzata di maniera ed al terzo "no, diobono, per il forte caldo si tiene tutto così" accompagnato dall'affermazione meschina di cui sopra, risuona un o riccatta l'Alexa coll'Icse a casa tua piuttosto! e sull'ospite si riversa una vassoiata di acqua ghiacciata, mezzo litro buono dritto dritto sulla schiena non ancora sudatissima. Dopo essersi reso conto del problema e convinto a chiudere ed essersi scusato con Kybuel, il "mad-capitao" non si fece più rivedere...fatti questi realmente accaduti. E dal Lunedì successivo, dopo l'ennesima doppia risposta di Arpat per nulla ficcante sull'indice della presenza di inquinanti a punteggiare quell'area, a escluderne al più ogni possibile matrice ipotizzata, entrambi cominciarono a sentirsi stranieri a casa propria (da cui il titolo dell'Editoriale ndr) e provare un poco di smarrimento...Kybuel me Lo ricorda ogni fine settimana con parole differenti ma solo poche sere fa mi domandò di preciso quale fosse la mia attuale situazione. Fu alla quarta nostra conversazione online che mi ricordai della parola giusta per indicare il suo stato d'animo, da me sperimentato di recente notando un'aura di ignoranza più accentuata intorno a me su più branche della Medicina (Scienze Alimentari in prim'ordine) ed ancora in fatto di Architettura, Biologia, Geografia Politica e storia delle Religioni, e questo semplicemente camminando per le vie del mio paesino: dallo scorso inverno mi sento più un oriundo Ecuadoriano-shùar del Presente che un classico esempio di "italiano del Presente"... tant'è che sento come un moto di Blues interiore quando vedo un documentario su Pichincha, Manta e le Galàpagos; questo stato di inadueguatezza parziale o completo e, come già sopra a più riprese espresso, smarrimento conduce a provare la fatidica "solastalgia". Una solastalgia che non avrebbe potuto che alimentarsi nella coppia descritta il cui stipendio attuale non darà loro ancor maniera di trasferirsi se non dopo ben 18 intense annate. Lo spero vivamente per loro, nel qual caso parlerei più di solastalgìa condivisa, un sentimento dove si fondono perfettamente Blues e filosofia, parecchio distante da quella tanto decantata " Resilienza ,, pur se vissuto ad ogni maniera più in senso realista che non puramente olistico.

p.s. Ricordiamoci che

"Non esiste Antidoto al Blues"


Carico i commenti... con calma