Una censura annunciata

Potrà sembrare una questione ormai superata la liceità di esporre immagini cosiddette ardite, al punto da scatenare una procedura censoria. Ma le cronache odierne ci colgono di sorpresa, quasi fossimo riportati indietro nel tempo (Controriforma e dintorni).

Riferiscono le cronache che lo scultore Jago (di cui sinceramente ignoravo l'esistenza) aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook l'annuncio di una sua imminente mostra a Taormina, corredandola con le immagini della sua ultima opera titolata "La David", ovvero la statua di un corpo femminile nudo ispirato al noto "David" di Michelangelo. L'algoritmo del social ha prontamente reagito indignato a fronte di simile oscenità, oscurando sia le immagini, sia inibendo l'accesso alla pagina di Jago per tutti coloro che non sono follower dell'artista. Non sia mai che risulti visibile l'oscenità dal titolo "La David"!

Effettivamente, già in passato episodi del genere si erano verificati, proprio per il fatto che gli algoritmi censori di cui sopra non sono strutturati in modo tale da distinguere tra nudo pornografico e nudo artistico . A quanto pare un'immagine di nudo, secondo questi moderni strumenti, puo` turbare più di tutto il resto che viene diffuso in rete. Evidentemente, immagini di civili in condizioni disagiate in zone di guerra come Gaza e Ucraina sono più tollerabili di una foto di nudo.

Eppure, non posso non far notare al noto Mark Zuckerberg, presidente di società iper tecnologiche come Meta e Facebook e tanto solerte nell'incensare i nuovi politici potenti, che quegli algoritmi entrati in azione potrebbero essere potenziati. Tanto per dire, la censura potrebbe abbattersi anche su immagini allusive ad aspetti scabrosi della realtà. Un esempio potrebbe essere costituito da oggetti insospettabili: lo stesso aereoplano presenta una siluoette che richiama il fallo maschile. E che dire delle gambe di un pianoforte a coda che, nelle case altolocate dei tempi vittoriani, venivano opportunamente coperte per non evocare pensieri impuri?

Insomma, a guardare bene in giro ci sarebbe da censurare tanto, fin troppo. E resta la conferma che la censura sa essere bacchettona e stupida. E i censori hanno qualche problema a rapportarsi con la realtà.


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