Andrea Chimenti è un regalo per questo paese: un poeta anomalo
Andrea Chimenti non è semplicemente un musicista, è un viaggiatore d'arte che da quarant'anni si muove con coerenza e devozione lungo sentieri anomali. Emerso dal fermento post-punk dei Moda fiorentini, Chimenti ha coltivato un percorso poliedrico che unisce musica, scrittura e arti visive, rifiutando le lusinghe del mainstream in nome di una missione artistica.
Dove si pesca nella sua produzione si pesca bene, detto molto semplicemente. Personalmente penso per esempio al suo album "Il Deserto La Notte Il Mare", un caleidoscopio sonoro che riflette l'universo interiore ed esteriore umano. L'artista si avvalse di preziose collaborazioni (Antonio Aiazzi, David Jackson, Francesco Magnelli), ma la sua cifra stilistica rimane inconfondibile: una capacità di fondere jazz notturno, divagazioni progressive e atmosfere meditative.
Ciò che rende Chimenti speciale è la sua umiltà e la sua totale adesione al processo creativo. Non un "eroe," dei tempi d'oro dell'alternative italiano, se mai abbia voluto dire qualcosa questa definizione, ma un sognatore perennemente in bilico,. Il suo vero "pregio" è la capacità di stupirsi ancora, come un bambino di fronte alla vita, alle stagioni e alle difficoltà.
Questa meraviglia costante è la linfa vitale che trasforma la musica in un'epifania, un'esperienza magica e autentica, che egli difende con rigore artigianale dalla "società liquida" e dal consumismo culturale. Chimenti è un faro per la sacra nicchia italiana.
Quel che tocca luccica e l'ultimo esempio è la collaborazione con il gruppo romano de Il Ciclo di Bethe, già segnalato in queste pagine. Già nel primo album della band, "Novecento", compariva una gemma autentica come "L'erba alta", che in 5 minutii ricostruiva gli splendori e le coordinate di quel filone riconoscibilissimo e inclassificabile allo stesso tempo che è stato il fuoco dei CSI.
Nel nuovo album "Evo barbarico volume 1", compare "Cronacart" , brano intensissimo che nell'interpretazione di Chimenti vola alto, diventando evocatioa, lirico e militante allo stesso tempo. Da ascoltare, asoslutamente: https://www.youtube.com/watch?v=LnfP-HMp5TE
Ps: Andrea Chimenti è in tour con Gianni Maroccolo, come voce de "Il sonatore di basso". Spettacolo imperdibile.