Aisha
"E’ stata la stessa nostra sorella Aisha a chiedere alla corte islamica di Kismayo di essere punita per il crimine commesso", ha detto ai migliaia di presenti il leader dei miliziani somali fedeli alle deposte Corti islamiche locali, Sheikh Hayakallah.
"Gli è stato chiesto diverse volte di riflettere sulla sua confessione, ma la stessa ragazza ha insistito per essere punita in base alla sharia" ha aggiunto Sheikh Hayakallah.
Aisha Ibrahim Dhuhulow 23enne, accusata di adulterio, è stata condotta in una delle principali piazze cittadine nella città meridionale di Kismayo e lì messa a morte secondo le regole teologiche, morali e i rituali dettati dalla dottrina coranica della sharya.
"Annunciamo agli abitanti di Kismayo che stanno per assistere ad una punizione che in questa regione viene applicata raramente, e che per la prima volta viene eseguita nella città", ha aggiunto Sheikh Hayakallah.
Aisha, secondo le testimonianze dei giornalisti di radio e carta stampata (non è stata ammessa la presenza di telecamere) presenti alla esecuzione, si è messa a urlare tentando di divincolarsi, mentre i miliziani la immobilizzavano legandole mani e piedi e interrandola fino al collo con il capo coperto; un familiare ha tentato disperatamente di aiutarla ma gli integralisti di guardia hanno aperto il fuoco per fermarlo, uccidendo un bambino.
I giudici islamici hanno tenuto a specificare che puniranno in maniera adeguata la guardia responsabile della morte del bambino.
Aisha Ibrahim Dhuhulow 23enne, accusata di adulterio, è stata lapidata tre giorni fa.