Froci e Comunisti

Cari Amici NeoNazionalsocialisti (o NeoFascisti che dir si voglia), Vi chiedo un solo minuto per questa umile ma forse utile riflessione al termine della quale non credo mi ringrazierete ma potrebbe succedere che le mani Vi possano prudere meno del solito.

Ho notato che negli ultimi tempi la "politica" dell'attacco al diverso (chiunque sia: neri, gialli, verdi, froci, etero, terroni, bauscia, assirobabilonesi, spaceinvaders, bassi, grassi, storpi e cosi via) ha preso nuovamente mano (pugno, schiaffo e manrovescio) e/o piede (calcio con anfibio) con rinnovato e ruvido vigore.

Naturalmente non sono qua a chiederVi di rinunziare al Vostro sport preferito: sarei un pazzo; sarebbe come chiedere al cammello dello Yucatan di non ruminare l'erba nelle zone d'ombra: assai improbabile, anzichénò.

Ora: capisco che menare il Comunista possa avere anche una utilità  sociale in prospettiva futura (in realtà  il pericolo è che potreste ritrovarvelo a rosicchiare il polpaccio bollito del Vs pupo più che realmente in grado di detronizzare il mite Ducetto di Arcore), però, sinceramente, menare così risolutamente il frocio non lo capisco.

Dico: il frocio Vi fa il favore di auto-escludersi dalla ormonale gara dei tori da monta lasciando campo aperto per le mille e una nuove conquiste dell'uomo duro e tutto d'un pezzo... e Voi me lo menate un giorno sì e l'altro pure? Ma ragazzi, già  cosi non si batte chiodo: rendiamoci conto che se li randellate così questi son anche capaci di cambiare idea...

Il frocio no, cribbio, no!



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