Aspettando il Natale

Tutti noi facciamo ogni tanto degli errori.

L'altra notte mi sono addormentato con nelle orecchie le note di "Earth Died Screaming" di Tom Waits e negli occhi le bellissime pagine de' "I vagabondaggi di Oisin" di W.B. Yeats.

Tale opera di sublime Poesia narra di Oisin, del modo in cui l'eroe lascia la terra al tempo degli dei nordici, per rincorrere la sua amata dea Niamh attraverso le terre incantate degli Immortali.

E di come, al suo ritorno sulla terra, ritorno voluto per placare un infinito sentimento di nostalgia per il mondo dei mortali che gli dilania ormai il cuore, trovi di botto i secoli trascorsi ed una nuova religione a governare il mondo, con gli antichi fasti dell'Olimpo politeista e dei suoi eroi sepolti sotto la polvere del tempo, dimenticati e disprezzatone il ricordo nella nuova Irlanda di S. Patrizio.

Quella notte stessa ho fatto un viaggio anche io.

Ho sognato un mondo fra mille anni, in cui è ormai solo la religione a guidare l'umanità.

Ma non era un mondo in cui si credeva nei precetti nella Bibbia, nè nel Figlio di Dio sceso sulla terra tremila anni prima a salvare l'umanità.

Non ci sono più Pontefici che in mondovisione celebrano Santi Natali o Vie Crucis per le vie della Roma di Pietro.

Nè peregrinaggi alla Mecca o al Muro del Pianto.

La parola è la stessa, religione.

Ma quello che indica è completamente differente.

La verità è che l'uomo, ormai imbevuto di "relativismo assoluto", ha finalmente compreso di vivere in un mondo fatto solo ed esclusivamente di teorie scientifiche, filosofiche, fatte solo di parole, come "atomi", "fantasmi", "Dio", ecc, senza nessuna che sia più "meritevole" dell'altra.

In ognuna delle quali si può credere solo per fede.

Parole la cui origine è sepolta null'altro che in libri, solo libri, di pietra, di legno, di carta, di numeri binari, ma sempre e soltanto libri.

Ed è questo nuovo sentimento di Fede che unisce tutta l'umanità.

Eravamo finiti, nel mio sogno, in un mondo in cui la razionalità e la scienza, sua figlia, nella sua continua rincorsa per prevalere sulla religione si era mangiata alla fine quest'ultima per prenderne la natura.

L'ultimo precetto eucaristico prima dell'Apocalisse.

Quando mi sono svegliato ho spento Tom Waits, messo da parte Yeats, ed ho cominciato a pregare verso il Cielo sconosciuto il mio misericordioso ed ingenuo Dio cristiano ed il Suo umanissimo Figlio nato in una mangiatoia.

Per la prima volta con trasporto, dopo non so quanto tempo.


Carico i commenti... con calma