Fruit Joy Power

Oggi è una giornata primaverile nella quale mi sento leggero e tiepidamente allegro: nella perfetta condizione, quindi, per sbandierare buoni propositi che puntualmente, lo so, andranno a puttane.

Ed è così, per caso, che mentre passeggio se ne esce questo pensiero/desiderio: “Vorrei riuscire in quest’anno tondo, tondo, a non raccogliere tutte le innumerevoli provocazioni che mi si parano davanti quotidianamente“.
Quelle gratuite, intendo: fastidiosamente costruite a tavolino. Ami giganteschi con succulente esche al seguito alle quali spesso non so dire di no, mangiandomi pure la canna da pesca in microfibra. Buche grandi e profonde nelle quali caderci dentro, mi fa incazzare tremendamente ingigantendo la mia bile. Riuscire a nuotarne a largo; guardare per terra e saltarle con fare felino mi farebbe, credo, stare bene e sentire meno allocco.

Vi ricordate quella pubblicità di tanti anni addietro delle caramelle gommose con il giocatore di basket? A me non sono mai piaciute. Eppure hanno venduto e ancora vendono uno sproposito perché quello spot che le pubblicizzava, e le identificava, è riuscito ad incarnare bene la mediocrità di molti di noi. Mediocre pecorame che di fronte ad una provocazione oggettivamente ridicola, quella dell’inutile “capacità” di riuscire a non masticare una  caramella, non sa resistere dal fare il San Tommaso.

I casi in cui siamo tentati dal rispondere alla meschina provocazione altrui, converrete con me, sono molteplici. Provate a far scorrere una giornata tipo nella vostra mente. Ma tranquilli, non è mio intento tediarvi con una marea di sterili esempi. Il buon proposito del 2009 era infatti quello di imparare ad essere più sintetico.

Ve ne porto in dono solo uno, insignificante per importanza e che tuttavia spesso ci accomuna. Ho deciso di partire da qui, infatti, per cominciare la mia scalata contro la temibile forza oscura delle Fruit Joy.

Li vedo scrivere e pigiare i tasti con ghigno stampato in faccia: pensano ai commenti che riceveranno. Agli insulti che, generosi, gli regaleremo. E di questo, è palese, ne godono avidamente. Vorrei tanto essere capace di leggere una recensione scritta apposta con il culo, scritta apposta per far incazzare o per stupire con i suoi paragoni assurdi e poi saltarla in bello stile: lasciarla da parte. Niente 1 e niente 5, niente commento. La pelle che, punta da una zanzara, implora e scongiura una veloce ed innocua grattata. Quell'insana voglia di non masticare; che alla fine altro non è che il loro gioco. Del cazzo.


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