I correttori di bozze del Disegno dell'Universo

Una delle prime volte che spedii un mio editoriale a DeBaser mi accorsi solo dopo averlo fatto di aver commesso un errore sintattico di "distrazione" nella chiosa finale.

Proprio nell'ultima riga, quella che, almeno nel mio stile, è solita suggellare il (pessimo) senso del tutto.

Non ricordo esattamente l'errore, ma ricordo perfettamente che mi domandai se il mio "editor" avrebbe notato la cosa ed avrebbe corretto l'errore.

Se, leggendolo, avrebbe mantenuta l'attenzione desta fino alla fine in modo da beccare l'errore, porre rimedio, e fare in qualche misura l'editoriale "suo".

O se mi avrebbe semplicemente preso a male parole.

Tempo dopo mi successe un'altra cosa simile in ambito lavorativo.

Un documento "tecnico" draft di specifiche S/W ricevuto da un committente (un malloppazzo di 500 pagine, una palla mortale...) su cui fornire commenti, con un requisito "burla" nell'ultima pagina inserito ad arte al fine di valutare il livello di attenzione nell'analizzare il documento fino all'ultima pagina.

In uno dei miei stralunati salti iper-metaforici, conditi da considerazioni cervellotiche sul libero arbitrio (o, meglio, sulla sua apparente illusorietà), mi venne allora da pensare al Divino Artista.

Sì, parlo proprio di Lui, l'Alfa e l'Omega e tutto quello che c'è in mezzo.

Colui che ha scritto il copione di questa bellissima storia dell'Universo che tutti recitiamo ogni giorno, spedita da chissà dove.

E se la nostra libertà consistesse semplicemente nell'essere, piuttosto che attori, gli editors, o, meglio, i correttori di bozze di una versione draft del suo più grande Capolavoro?

Non sarebbe poi tanto male, in fondo.

Pensate all'editor che invece di "correggere" Dio, deve correggere me.

In questo caso, cari ragazzi, lo dico a voi ma lo dico anche a me, manteniamoci svegli fino alla fine.

Oltre ad un bel po' di noia, ai tanti scherzi, agli errori non voluti ed agli altri messi ad arte per sondare la nostra attenzione, chissà che non ci scappi anche qualche piacevole dolce sorpresa, che solo la Sua mente infinita può aver pensato, e che possiamo fare "nostra".

E che spieghi definitivamente il senso del tutto.

Al massimo, se le sorprese trovate non ci saranno piaciute o non ci avranno resi pienamente felici, ci toccherà scrivere sul nostro epitaffio:

"Hanno vissuto perchè in fondo, nell'Universo, non c'era comunque niente di più bello da fare ...".


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